
Un lunedì di dolore: I funerali di Ilaria Sula e Sara Campanella
2025-04-07
Autore: Matteo
Due bare bianche, due cortei silenziosi, due comunità in lutto. Lunedì 7 aprile, l'Italia ha vissuto una giornata tragica nel ricordo di Ilaria Sula e Sara Campanella, due giovani donne di 22 anni vittime rispettivamente di femminicidi avvenuti a Roma e Messina. Queste morti, avvenute a causa della violenza di uomini che non hanno accettato un rifiuto, sono diventate simboli dolorosi di una crescente epidemia di violenza di genere nel nostro Paese.
Funerali di Ilaria Sula a Terni
Alle 14.00, Terni si è fermata per dare l'ultimo saluto a Ilaria Sula, la studentessa tragicamente uccisa dal suo ex fidanzato, Mark Antony Samson, il quale ha successivamente occultato il suo corpo in una valigia. Il corteo funebre è partito dalla casa di Ilaria, situata in viale dello Stadio, fino al cimitero comunale, dove si è svolta una cerimonia privata. Il lutto cittadino proclamato dal sindaco ha invitato tutti a unirsi nel dolore della famiglia, dimostrando una commovente solidarietà comunitaria.
Addio a Sara Campanella a Misilmeri
Nella medesima giornata, alle 10.30, Misilmeri ha commemorato Sara Campanella, uccisa nell'area di Messina da un collega universitario, Stefano Argentino. La cerimonia, officiata dall'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha visto una partecipazione significativa, con la comunità locale che ha proclamato lutto anche a Messina, città in cui Sara studiava.
Una violenza inaccettabile
Ilaria e Sara, pur non conoscendosi, condividono una tragica congiuntura: entrambe erano studentesse universitarie di 22 anni, uccise per aver respinto avanzate non desiderate. Ilaria era tornata dai genitori a Terni per chiudere una relazione tossica, mentre Sara, mentre si trovava a qualche metro dal campus universitario, è diventata vittima di un collega che ha frainteso la sua gentilezza. Entrambi i fornitori di violenza hanno ammesso le loro colpe.
Nonostante il dolore, i funerali di Ilaria e Sara hanno assunto il significato di una manifestazione pubblica contro la violenza di genere. Le amministrazioni locali, le associazioni femminili e migliaia di cittadini hanno chiesto un cambiamento culturale e istituzionale per prevenire tali tragedie in futuro. È stato dichiarato, da diverse autorità e attivisti, che "è inaccettabile che una donna debba morire per un rifiuto". Questa situazione richiede una riflessione collettiva, affinché ogni donna possa vivere in sicurezza senza temere per la propria vita.
Una chiamata all’azione
In questo contesto, è fondamentale che chiunque si trovi in situazioni di violenza o stalking richieda aiuto. È disponibile un supporto diretto chiamando il numero 1522, professionisti pronti ad ascoltare e offrire assistenza. Non si è mai soli in questa battaglia.
La comunità si unisce, cercando di trasformare il lutto in una forza per il cambiamento, affinché episodi come quelli di Ilaria e Sara non debbano più ripetersi.