Un gerarca nazista dietro la macchina della morte di Assad: la storia di Alois Brunner, dal Terzo Reich alle torture in Siria
2024-12-25
Autore: Giovanni
Un oscuro capitolo della storia moderna si cela dietro il regime di Bashar al Assad, un capitolo che affonda le radici nel passato nazista. Alois Brunner, uno dei più temuti criminali di guerra nazisti, ha trovato rifugio in Siria, dove ha collaborato con le forze governative, influenzando profondamente i metodi di tortura e repressione. Abbandonando la Germania dopo la Seconda guerra mondiale ed eludendo la giustizia, Brunner giunse in Siria negli anni '50 grazie a una rete clandestina di ex nazisti.
Una volta insediato, Brunner si trovò a lavorare sotto la supervisione del generale Abdel Hamid al Sarraj, a capo del servizio segreto siriano. Si pensa che il suo primo compito sia stato quello di addestrare le unità cinofile per le operazioni di sicurezza del regime, ma la sua influenza si estese ben oltre questo incarico iniziale. Brunner divenne un consulente chiave per la creazione e l'implementazione dei metodi di tortura che caratterizzeranno il regime di Assad.
Ma chi era realmente Alois Brunner? Come ufficiale delle SS, era stato responsabile della deportazione di più di 100.000 ebrei verso campi di concentramento, incluso il famigerato campo di Drancy in Francia. Dopo la guerra, si rifugiò in Egitto, ma la sua oscurità non si spense; anzi, in Siria trovò un nuovo alleato in Sarraj, che utilizzava le sue competenze per consolidare il potere del regime. L'incontro tra Brunner e Sarraj segnò l'inizio di una collaborazione per la repressione dei dissidenti politici e delle minoranze, spingendo il regime siriano verso un livello di violenza mai visto prima.
Sotto l'attuale regime di Bashar al Assad, la brutalità di Brunner affondò le sue radici in un sistema di sicurezza altamente paranoico, caratterizzato da agenzie di intelligence l’una contro l’altra. Le sue tecniche di tortura vennero replicate in vari livelli del governo siriano, trasformando il paese in un oscuro labirinto di prigioni: Sednaya, il Mezzeh e Palmira divennero conosciuti come i macelli del regime, dove il dolore e la morte erano all'ordine del giorno.
I legami tra il passato nazista e le attuali tecniche di tortura in Siria non sono solo storici ma continuano a influenzare gli eventi odierni. Le atrocità documentate nei dossier di detenzione e le immagini raccapriccianti dei prigionieri mostrano una continuità disturbante di violenza, che rievoca i ricordi dei campi nazisti. La figura di Brunner, che morì in circostanze misteriose, rimane presente nel crescente dibattito sulla giustizia e la responsabilità in Siria.
Nel 1984, l'ambasciatore statunitense a Damasco segnalò che Brunner era attivamente coinvolto nel fornire addestramenti militari ai ribelli curdi, mostrando l'incredibile portata della sua rete di influenze. Il suo operato continua a far discutere, con testimonianze di ex guardie del corpo che affermano che Brunner visse rinchiuso in una stanza segreta nel suo ultimo periodo in Siria, continuando a esercitare una strana forma di dominio, provocando paura e angoscia nel regime.
Brunner rappresenta un legame tangibile tra il nazismo e i moderni crimini contro l'umanità, un monito su quanto possa essere profondo l'impatto di un uomo sulla storia. Dalla deportazione degli ebrei alla brutalità delle prigioni siriane, il suo lascito vive attraverso le cicatrici inflitte al popolo siriano, lasciando domande inquietanti su dov'è finito e sull'effettivo impatto che ha avuto fino all'ultimo giorno. È giunto il momento di affrontare questi capitoli oscuri e di cercare giustizia per le milioni di vittime.