Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che le delegazioni di Ucraina e Stati Uniti si incontreranno lunedì in Arabia Saudita, in un momento cruciale per la guerra in corso. La situazione di instabilità sembra non avere fine, con il consigliere di Putin, Yuri Ushakov, che ha dichiarato che nello stesso giorno a Riad ci sarà un nuovo round di colloqui tra russi e americani.

In una conversazione telefonica di un'ora con il presidente statunitense Donald Trump, Zelensky si è mostrato soddisfatto, definendo il colloquio «franco» e «sostanziale». Entrambi i leader hanno affrontato le attuali problematiche, inclusa la situazione nel Kursk, concordando di condividere informazioni attraverso le loro forze armate man mano che la guerra evolve.

Intanto, la Russia ha riferito di aver abbattuto nella notte oltre 130 droni lanciati dall’Ucraina. Il ministero della Difesa di Mosca ha comunicato che i suoi sistemi di difesa aerea hanno distrutto 132 droni ucraini. Questo evento ha ulteriormente alimentato le tensioni, con la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, che ha accusato l'Ucraina di attacchi contro le infrastrutture energetiche russe, sottolineando una presunta mancanza di volontà politica per ricercare la pace tramite il dialogo.

In un discorso ai leader europei durante il consiglio Ue a Bruxelles, Zelensky ha sottolineato l’importanza del sostegno continuo da parte dell'Europa, chiedendo al contempo un’accelerazione degli aiuti. «Non dobbiamo diminuire il nostro supporto all'Ucraina, ma piuttosto aumentarlo», ha insistito, citando la necessità di circa 5 miliardi di euro per armi e munizioni.

In aggiunta, la centrale nucleare di Zaporizhizhia è un tema scottante: Zelensky ha dichiarato di non aver discusso la proprietà della centrale durante la chiamata con Trump, enfatizzando che appartiene al popolo ucraino e deve rimanere sotto il controllo statale.

Il conflitto continua a lasciare una scia di distruzione e sofferenza. Le conseguenze sono devastanti sia per l'Ucraina che per la Russia, e la comunità internazionale osserva con apprensione l'evoluzione della situazione. Il dialogo, sebbene in corso, appare fragile e incerto, e potrebbe fare la differenza per il futuro della regione.

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