Tumori, la virologa Halassy sfida il destino e prova una nuova terapia su se stessa! Bassetti: «Un gesto controverso e azzardato»
2024-11-14
Autore: Marco
Il mondo scientifico è in subbuglio dopo il caso della virologa croata Beata Halassy, che ha deciso di applicare su se stessa una terapia innovativa per combattere il cancro al seno, sollevando polemiche e interrogativi etici. Dopo la sua autoterapia, sugli spazi social sono comparsi numerosi commenti da parte di utenti e esperti.
Beata Halassy, ricercatrice all'Università di Zagabria, ha rivelato di aver affrontato un tumore al seno ricorrente con una terapia a base di virus. «Non fatelo a casa!», ha esclamato, sottolineando la pericolosità di emulare le sue azioni. Nonostante la sua cautela, Halassy ha proseguito nel suo progetto di auto-esperimento, sfruttando virus che da anni studiava nel suo laboratorio.
Il dilemma morale di questa auto-sperimentazione fa riflettere. Diagnostica di una recidiva tumorale all'età di 49 anni, Halassy ha deciso di rinunciare a un trattamento chemioterapico standard e ha optato per un approccio completamente nuovo, abbracciando i principi della viroterapia oncolitica. Questa tecnica sfrutta virus per colpire cellule tumorali mentre stimola il sistema immunitario. Halassy ha scelto due virus: quello del morbillo e quello della stomatite vescicolare, entrambi usati in altre ricerche ma mai testati per il cancro al seno. Durante due mesi, ha iniettato direttamente i virus nella massa tumorale, monitorando costantemente la propria salute e preparandosi, se necessario, a ripiegare sulla chemioterapia.
Il risultato? Un miglioramento evidente e la successiva rimozione del tumore senza gravi effetti collaterali. Ma la vera sfida per Halassy è stata trasmettere i risultati delle sua esperienza alla comunità scientifica, superando numerosi ostacoli editoriali. Oggi, è convinta della validità della sua scelta e sta già cercando fondi per testare la sua innovativa terapia su animali affetti da tumori.
Matteo Bassetti, infettivologo e voce critica di questa iniziativa, ha condiviso i suoi pensieri con il pubblico. Ha espresso preoccupazioni etiche, affermando che viviamo un’epoca in cui l'auto-sperimentazione dovrebbe fare parte del passato. Per Bassetti, il caso Halassy rappresenta un segnale pericoloso per il mondo della medicina: «Si tratta del trionfo dell’aneddotica, l’esatto opposto della medicina basata sull’evidenza». Ha citato casi storici di auto-esperimenti, avvertendo che la scienza deve sempre viaggiare in un contesto di rigore e controllo.
L’azione della Halassy ha riacceso il dibattito sull’auto-sperimentazione, evidenziando come il confine tra innovazione e avventatezza sia sottile. Mentre molti applaudono la sua audacia, altri temono per l’introduzione di pratiche mediche potenzialmente pericolose. Quale futuro attende la viroterapia oncolitica e la comunità scientifica di fronte a queste innovazioni così radicali? Solo il tempo potrà dirlo.