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Trump sotto pressione: il caso Hegseth crea fratture nel suo team

2024-11-16

Autore: Giovanni

La squadra di Donald Trump sta affrontando delle difficoltà inaspettate a causa delle nomine effettuate. Nuove tensioni sono emerse con l'emergere di gravissime accuse di aggressione sessuale contro Pete Hegseth, il candidato per la guida del Pentagono. Le reazioni dai vertici militari e dai democratici sono state immediate, con grande preoccupazione anche tra i sostenitori conservatori del tycoon. Lo scandalo ha complicato ulteriormente il già difficile processo di conferma di Hegseth in Senato, dove si stanno già registrando segni di ostilità.

Le accuse contro Hegseth risalgono al 2017, durante una conferenza delle donne conservatrici, e includono la denuncia di una contusione inflitta alla vittima. Nonostante Hegseth abbia negato categoricamente le accuse, compreso un recente intervento di fronte a Susie Wiles, futura responsabile dello staff della Casa Bianca, i timori all'interno del transition team rimangono elevati. Il portavoce di Trump, Steven Cheung, ha sostenuto Hegseth dichiarando: "È qualificato. Ha negato tutte le accuse. Non vediamo l'ora della sua conferma", anche se risulta che Trump fosse già a conoscenza delle accuse prima della nomina.

In aggiunta, un altro nome controverso è quello di Matt Gaetz, nominato ministro della giustizia. Anche per lui ci sono gravissime accuse sessuali, incluso il coinvolgimento con una minorenne. La commissione etica della camera ha tenuto per ora riservato il suo rapporto, ma si vocifera che possa contenere testimonianze incriminanti. I democratici, reduci da una cocente sconfitta, stanno già preparando la loro battaglia contro le scelte di Trump, consapevoli che la maggioranza repubblicana al Senato non è così solida.

Oltre a Gaetz e Hegseth, i democratici stanno anche puntando i riflettori su Tulsi Gabbard, indicando senza prove che possa essere un "asset russo". Nonostante le divisioni interne e le tensioni con l'ex speaker Nancy Pelosi, i democratici stanno lavorando per formare una coalizione anti-Trump, coinvolgendo i governatori delle aree più liberali, come California e Illinois. È un compito difficile, poiché il partito deve affrontare una crisi interna e individuare un leader capace di guidare la resistenza in vista delle prossime elezioni presidenziali del 2028, dove nomi come il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro e la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer sono già sul tavolo delle discussioni.