
Trump provoca con video choc: i venezuelani deportati in Salvador in catene
2025-03-17
Autore: Marco
"Sono i mostri che Joe Biden e i Democratici estremisti di sinistra hanno mandato nel nostro Paese!" Così Donald Trump ha commentato un video scioccante pubblicato su Truth, in cui si vedono oltre 200 migranti venezuelani, considerati membri della gang Tren de Aragua, deportati nelle spietate prigioni di massima sicurezza in El Salvador. Questa azione è stata possibile grazie a un accordo con il presidente Nayib Bukele, che ha accolto i migranti tra un imponente dispiegamento di forze militari.
Il video, inizialmente diffuso dallo stesso Bukele, mostra uomini in catene, costretti a camminare sotto la sorveglianza di soldati in tenuta da guerra. La situazione è ancora più drammatica quando si vedono i detenuti inginocchiati e rasati all'arrivo nel carcere, un'immagine che ha scatenato indignazione e dibattito a livello internazionale.
Trump, nel suo tentativo di galvanizzare la sua base elettorale, ha sfidato un giudice federale che ha bloccato l'applicazione di un provvedimento controverso volto a deportare in modo sommario i migranti. Questo provvedimento si rifà a una legge del 18° secolo, l'Alien Enemies Act, che non veniva invocata da decenni e che Trump ha sfruttato per giustificare le deportazioni, etichettando i migranti come "nemici stranieri".
Nonostante il giudice James Boasberg abbia ordinato il blocco della legge e il rientro degli aerei già partiti, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha affermato che le deportazioni erano già avvenute prima della sentenza, ritenendo che i giudici federali non avessero giurisdizione nelle decisioni di politica estera del presidente.
Il modo in cui Bukele ha gestito la comunicazione della deportazione ha suscitato ulteriori critiche. Il presidente salvadoregno, noto per le sue affermazioni provocatorie, ha umoristicamente commentato salutando l’arrivo dei venezuelani: "Ops...troppo tardi", deridendo chiaramente la sentenza del giudice.
L'arrivo di questi migranti, descritti come minacce alla sicurezza americana, ha alimentato un dibattito acceso sui diritti umani e sulla gestione delle crisi migratorie. Mentre Trump e Bukele lodano la loro azione come un grande traguardo, le organizzazioni per i diritti umani denunciano violazioni e abusi, evidenziando come queste deportazioni possano avere ripercussioni devastanti sulle vite di migliaia di persone.