La nuova amministrazione di Donald Trump è pronta a scatenare il panico con un raid anti-immigrazione che avrà inizio a Chicago martedì, il giorno successivo al suo insediamento. Fonti del Wall Street Journal rivelano che l'operazione coinvolgerà tra 100 e 200 agenti dell'Immigration and Customs Enforcement (Ice) degli Stati Uniti e si protrarrà per un'intera settimana.

Un insider ha aggiunto che questa non sarà solo un'azione isolata: l'Ice intensificherà controlli e arresti in tutto il Paese, con operazioni previste anche a New York e Miami. Queste misure radicali sembrano essere parte di una strategia più ampia per affrontare ciò che Trump stesso definisce 'il problema dell'immigrazione'.

In un recente evento a Chicago, il nuovo direttore del confine di Trump, Tom Homan, ha sottolineato che l'operazione inizierà proprio dalla città, chiarendo che il sindaco non potrà ostacolare le attività di enforcement. Ha minacciato: «Se il sindaco non ci aiuta, può farsi da parte. E se ci ostacola, lo perseguiterò».

Ma cosa significa realmente questo per gli immigrati negli Stati Uniti? Con il recente aumento delle tensioni sulle questioni migratorie, Trump ha promesso nel gennaio 2024 di avviare la più grande operazione di deportazione della storia americana. Sarà un momento critico per molte famiglie e comunità che stanno già vivendo nell'ansia.

Con le agenzie governative pronte a muoversi, molti esperti avvertono che questo potrebbe portare a tensioni nei rapporti tra le autorità federali e le giurisdizioni che si dichiarano 'santuario'. Ci si aspetta un clima di paura e incertezza nelle comunità immigrate, dove molti stanno cercando di nascondersi o di proteggersi.

La campagna di Trump ha sempre avuto al centro il tema dell'immigrazione, e ora sembra che le promesse fatte stiano prendendo forma in un contesto di crescente divisione nel Paese. Gli americani si preparano a seguire gli sviluppi di questa situazione esplosiva, mentre il dibattito sull'immigrazione continua ad accendere passioni e controversie.