
Trump prevede dazi universali del 20% per tutti i Paesi
2025-03-31
Autore: Luca
L'amministrazione di Donald Trump si prepara ad annunciare una nuova politica commerciale che prevede l'imposizione di dazi reciproci per tutti i Paesi a partire dal 2 aprile, giorno che il presidente ha ribattezzato "giorno della liberazione". Secondo fonti interne, il dibattito alla Casa Bianca si concentra sulla possibilità di applicare tariffe universali del 20%, una misura che colpirà ogni nazione che commercia con gli Stati Uniti, piuttosto che limitarsi a un numero ristretto di partner commerciali. Questo approccio mira a semplificare la politica commerciale, secondo le dichiarazioni di Trump.
Il portavoce del premier britannico, Keir Starmer, ha già avvertito che il Regno Unito si aspetta di essere colpito da queste nuove tariffe, nonostante i negoziati in corso per un accordo commerciale con gli Stati Uniti. Starmer ha ribadito l'importanza di prepararsi a tutte le eventualità, sottolineando che le misure di Washington potrebbero influenzare anche l'industria automobilistica britannica.
In risposta a queste misure, il ministro francese degli Esteri ha avvisato gli Stati Uniti che l'Unione Europea è pronta a controbattere con strumenti potenti, come tasse sulle esportazioni e limitazioni all'accesso agli appalti pubblici europei, per difendere i propri interessi economici. Inoltre, fonti di Bruxelles hanno confermato che l'UE sta preparando una risposta ferma, senza linee rosse, mentre diversi paesi membri esprimono preoccupazioni per le potenziali ripercussioni di una guerra commerciale.
Nel frattempo, Trump ha anche annunciato la sua iniziativa "Missione Sudafrica", finalizzata a facilitare le domande di asilo per agricoltori bianchi sudafricani, suscitando preoccupazioni e dibattiti sulla situazione sociale in Sudafrica. Queste azioni, insieme alla recente annuncio di dazi su beni e servizi, evidenziano il tentativo della sua amministrazione di rafforzare la posizione economica statunitense in un contesto globale sempre più complesso.
Critiche sono arrivate anche nei confronti della politica estera di Trump, con richieste di una maggiore cooperazione internazionale piuttosto che una strategia di scontro, per evitare che le tensioni commerciali possano sfociare in conflitti più gravi.