Trump: Perché la sua vittoria è un disastro per Trump Media
2024-11-13
Autore: Alessandra
L'elezione di Donald Trump ha scatenato onde nei mercati finanziari, generando aspettative e speculazioni. I cosiddetti "Trump trades", le azioni e le opportunità di investimento associate alla sua figura, hanno visto un'eccezionale performance. Tesla, guidata dall'imprenditore Elon Musk, ha visto un incremento di 250 miliardi nella sua capitalizzazione di mercato dal giorno del voto, mentre Bitcoin, la criptovaluta che Trump potrebbe considerare nelle sue strategie nazionali, ha superato per la prima volta il valore di 90.000 dollari. Questo entusiasmo ha avvantaggiato molte aziende di piccole e medie dimensioni, le quali beneficiano della sua agenda protezionistica, mentre le grandi multinazionali mostrano preoccupazione per le possibili politiche tariffarie del nuovo governo repubblicano.
Nonostante le opportunità offerte da questa situazione, vi è un aspetto che solleva interrogativi: il calo delle azioni della Trump Media & Technology Group Corp, proprietaria del social network Truth Social. Negli ultimi cinque giorni, il titolo ha registrato un decremento del 5%, e nonostante un impressionante aumento del 200% nelle settimane preceding il voto, il trionfo di Trump non ha portato i risultati sperati in borsa. È possibile che gli investitori abbiano venduto le loro azioni seguendo il vecchio adagio finanziario "buy the rumor, sell the news"? Oppure, le voci riguardanti una potenziale vendita della società per evitare conflitti d'interesse hanno influenzato il mercato? Trump ha categoricamente negato l'intenzione di cedere la sua azienda, definendo tali indiscrezioni come "illegali".
Le prospettive finanziarie di Trump Media destano preoccupazione. Nell'ultimo trimestre, i ricavi si sono attestati attorno a 1 milione di dollari, mentre le perdite hanno superato i 19 milioni. Se da un lato, i risultati sono migliori rispetto allo scorso anno, quando le perdite erano di 26 milioni, i ricavi stanno anche diminuendo. Inoltre, la raccolta pubblicitaria di Truth Social è esigua, e l'improvviso ritorno di Trump su altre piattaforme, come quella di Elon Musk, ha eroso l’interesse iniziale verso il suo social network, intaccando la sua esclusività.
Ci sono anche speculazioni su una possibile fusione con X (ex Twitter), ma ciò potrebbe complicare ulteriormente la situazione, poiché la piattaforma ha subito un calo dratico nella raccolta pubblicitaria da quando è stata acquisita da Musk. Entrambi, Trump e Musk, sembrano aver investito nei social non per profitto immediato, ma per creare un canale in cui esprimere le loro idee al di fuori dei "media mainstream", e in questo senso, la loro strategia ha portato risultati.
Critici e analisti avvertono che Trump Media potrebbe essere classificata come "meme stock", un'azione che si muove in base a hype e trend piuttosto che su fondamentali solidi come il modello di business e le prospettive di crescita. Questo porta alla possibilità di guadagni rapidi per alcuni investitori, ma espone molti a rischi elevati. D'altronde, i conti attuali non forniscono garanzie di dividendi futuri.
Infine, è interessante notare che subito dopo l'elezione, sono state vendute 16 milioni di azioni della Trump Media, con venditori di alto profilo come l'amministratore delegato, il direttore finanziario e il consulente legale, che hanno dovuto dichiarare le loro transazioni alla SEC nella sezione dedicata all'"insider trading". Questo potrebbe essere un campanello d'allarme su come la vittoria di Trump, piuttosto che giovare alla sua azienda, sembri invece aggravare le sue difficoltà.