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Trump ordina la chiusura del ministero dell’Istruzione: un passo che farà scalpore

2025-03-21

Autore: Maria

Donald Trump ha firmato ieri un ordine esecutivo che segna una svolta audace nella storia dell'istruzione americana: la chiusura del Dipartimento dell'Istruzione. Questa decisione, attesa da settimane, incarica la ministra dell'Istruzione, Linda McMahon, di "adottare tutte le misure necessarie" per procedere con la chiusura e "restituire l'autorità in materia di istruzione ai singoli Stati".

Tuttavia, la Casa Bianca ha riconosciuto che la chiusura effettiva del dipartimento richiede il consenso del Congresso. Con i repubblicani che detengono solo 53 dei 100 seggi al Senato, la situazione appare complessa: il provvedimento necessita di almeno 60 voti per passare. McMahon ha già dichiarato di voler trasferire alcune funzioni a altre agenzie, ma anche questa manovra necessiterebbe di approvazione parlamentare.

La proposta di chiudere il Dipartimento dell'Istruzione è un obiettivo da lungo tempo sostenuto dalla destra americana, che sostiene che l'ente sia "dannoso" a causa delle sue politiche progressiste in materia di inclusione, uguaglianza e diversità. Questo dipartimento gestisce oltre 18,4 miliardi di dollari per le scuole in situazioni economiche critiche e 15,5 miliardi per supportare gli studenti con disabilità, senza contare i 1.600 miliardi di dollari dedicati ai prestiti universitari.

Dietro questa battaglia c'è anche un forte segnale ideologico: attualmente, oltre l’85% dei fondi e la gestione delle scuole e delle università sono competenza degli Stati e delle amministrazioni locali, riducendo così il potere del governo federale in questo ambito.

La Casa Bianca ha affermato che con quest'ordine il presidente "darà maggiore potere a genitori, Stati e comunità" per migliorare i risultati scolastici. Una critica accesa è stata rivolta al Dipartimento per aver speso dai suoi inizi nel 1979 oltre 3.000 miliardi di dollari senza apportare significativi miglioramenti nei risultati degli studenti.

Questo scossone potrebbe avere conseguenze ben più ampie per il sistema educativo americano, generando un acceso dibattito tra favorevoli e contrari. Gli oppositori avvertono che la chiusura potrebbe lasciare milioni di studenti senza i fondi e il supporto necessari per garantire una formazione adeguata. Resta da vedere come si evolverà questa situazione e quali ripercussioni avrà nel futuro dell'istruzione negli Stati Uniti.