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Trump: 'Le mie politiche non cambieranno mai. La Fed deve tagliare i tassi'

2025-04-04

Autore: Alessandra

La Banca d'Italia ha rivisto al ribasso le stime del PIL per i prossimi anni, abbassando la crescita prevista per il 2025 dallo 0,8% allo 0,6%, principalmente a causa dell'impatto dei nuovi dazi commerciali. Le proiezioni per il 2026 e il 2027 sono anch'esse in calo, passando rispettivamente dall'1,1% all'0,8% e dallo 0,9% allo 0,7%. Queste stime considerano una valutazione parziale dei dazi, escludendo però possibili ritorsioni o cambiamenti nei mercati internazionali. Nonostante i cambiamenti nelle stime di crescita, l'inflazione resta sostanzialmente stabile intorno all'1,5% fino al 2026, con un leggero aumento previsto al 2% nel 2027. Tuttavia, alcune pressioni inflazionistiche a breve termine potrebbero derivare dall'impatto delle politiche commerciali dell'Unione Europea.

Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha avvertito che l'inflazione potrebbe aumentare a causa dei dazi in arrivo, e ha sottolineato che l'economia sta mostrando segni di rallentamento. Powell ha segnalato che la Fed non ha fretta di modificare la sua politica monetaria, e che la chiarezza su eventuali aggiustamenti è ancora da definire. Ha anche ribadito l'importanza dell'indipendenza della Fed, rispondendo indirettamente agli inviti di Donald Trump, che ha chiesto un abbassamento dei tassi di interesse.

Nel frattempo, Trump ha rivelato di aver discusso con il leader vietnamita sulla possibilità di ridurre i dazi a zero, se si raggiungesse un accordo con gli Stati Uniti. Questo ha avuto un impatto positivo sul valore azionario di Nike, che è aumentato del 5% a Wall Street, dato il forte legame del marchio con la produzione in Vietnam.

In risposta ai nuovi dazi, gli americani sembrano tutti di corsa a fare scorte nei negozi, preoccupati per un aumento dei prezzi. Molti consumatori, ansiosi riguardo alle possibili conseguenze delle nuove politiche commerciali, si affrettano ad acquistare prodotti di uso quotidiano, dai televisori agli alimentari. Mark Cuban, noto investitore, ha persino consigliato ai suoi seguaci di accumulare beni prima che i prezzi salgano.

La California, da parte sua, sta cercando di disassociarsi dall'impatto dei dazi, con il governatore Gavin Newsom che ha chiesto di escludere il suo stato da possibili rappresaglie. Newsom ha sottolineato l'importanza degli scambi internazionali per l'economia californiana, evidenziando come la sua regione rappresenti una delle economie più grandi del mondo.

Intanto, la situazione si complica anche a livello internazionale, con la Turchia che ha espresso interesse a negoziare in merito alle tariffe statunitensi, mentre il governo francese ha avvertito che gli USA sembrano puntare a costringere le aziende a tornare a produrre negli Stati Uniti. Questi sviluppi potrebbero portare a ripercussioni significative sul commercio globale.