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Trump e i tagli UsAid: l'Unicef avverte, entro il 2025 1,3 milioni di bambini a rischio di morte in Etiopia e Nigeria!

2025-03-23

Autore: Luca

Introduzione

Regina De Dominicis, direttore dell'Unicef per l'Europa e l'Asia Centrale, ha recentemente inviato una comunicazione riservata ai suoi collaboratori, esprimendo la preoccupazione per l'impatto dei presunti tagli di fondi UsAid da parte dell'amministrazione Trump.

“Vogliamo assicurarvi che stiamo adottando tutte le misure necessarie per limitare l’impatto di queste nuove politiche sui bambini e sul nostro personale,” ha scritto De Dominicis, sottolineando la difficoltà di sostituire una fonte di finanziamento che nel 2024 ha coperto metà degli aiuti umanitari globali.

Conseguenze dei tagli

Le conseguenze di questi tagli sono particolarmente gravi.

Kitty van der Heijden, vicedirettrice generale dell'Unicef, ha lanciato un allarme inquietante sul futuro della malnutrizione infantile: “Circa 1,3 milioni di bambini sotto i cinque anni, affetti da malnutrizione acuta grave, potrebbero perdere l’accesso a cure cruciali nel corso del 2025, con un rischio significativo di mortalità.”

Progressi e rischi

Negli ultimi 25 anni, i progressi nella lotta contro la malnutrizione infantile erano stati significativi, con una riduzione di 55 milioni di bambini malnutriti dal 2000 a oggi.

Tuttavia, la crisi dei finanziamenti sta mettendo a rischio questi risultati.

Stime recenti dell’Unicef evidenziano che oltre 213 milioni di bambini in 146 paesi necessiteranno aiuti umanitari entro il 2025, un fenomeno che sta assumendo proporzioni allarmanti in numerosi contesti, soprattutto in regioni come l'Africa sub-sahariana.

Situazione in Etiopia

La situazione è particolarmente drammatica in Etiopia, dove Van der Heijden ha avuto modo di constatare di persona il deterioramento della situazione.

“In Etiopia, nella regione di Afar, abbiamo assistito alla riduzione delle unità mobili fondamentali per garantire cure vitali a comunità remote.

Di 30 unità previste, solo 7 sono attualmente operative.

Questo è un chiaro risultato della crisi di finanziamento che stiamo affrontando,” ha spiegato la vicedirettrice.

Necessità di intervento

Con una previsione inquietante, ha anche avvertito il personale dell'Unicef: “Abbiamo risorse sufficienti solo per i prossimi tre mesi.”

La situazione richiede un intervento urgente e la mobilitazione della comunità internazionale per evitare una catastrofe umanitaria senza precedenti.

Conclusione

Il futuro di milioni di bambini è in gioco: cosa si può fare per fermare questa crisi?

È necessario un forte impegno da parte dei governi, delle organizzazioni e dei cittadini per garantire che l’assistenza continui a fluire verso i più vulnerabili, prima che sia troppo tardi.