Trump e i dazi: possibile guerra commerciale? Trudeau avverte: «Il Canada è pronto a reagire»
2025-01-21
Autore: Chiara
L'ombra dei dazi e tensioni globali
L'ombra dei dazi si fa nuovamente minacciosa sugli equilibri economici globali con l'annuncio shock di Donald Trump riguardo l'introduzione di tariffe doganali del 25% su Canada e Messico, che entreranno in vigore a partire dal 1° febbraio. Questa mossa, se andrà in porto, potrebbe innescare una serie di tensioni con i principali partner commerciali degli Stati Uniti, ma anche con l'Europa e altre nazioni del mondo.
La giustificazione di Trump
Il presidente Trump ha giustificato questa misura come necessaria per proteggere l'economia americana da pratiche commerciali sleali, sostenendo che il mercato è invaso da prodotti a basso costo e criticando la presunta inattività di Canada e Messico nel contrastare traffico illegale e migrazione. "È ora che gli altri Paesi rispettino gli Stati Uniti", ha affermato durante la firma di nuovi decreti alla Casa Bianca. Intanto, la sua amministrazione sta studiando ritorsioni contro i Paesi che applicano prelievi extraterritoriali alle multinazionali americane, evidenziando un aumento delle tensioni internazionali.
Le risposte di Canada e Messico
La reazione di Justin Trudeau, primo ministro canadese, è stata immediata: il Canada è pronto a una risposta ferma. Tra le misure in valutazione ci sarebbero l'aumento delle tariffe su beni americani tra cui acciaio, vetro, ceramica e succhi d'arancia. Trudeau ha avvertito che una guerra commerciale avrebbe conseguenze devastanti per entrambi i Paesi, considerando che il 75% delle esportazioni canadesi è destinato agli Stati Uniti. Anche il Messico si sta preparando a controbattere con misure simili, persuadendo contemporaneamente l'Unione Europea a unirsi in un fronte anti-protezionismo.
La posizione dell'Europa
Da Davos, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha ribadito l'importanza di mantenere un dialogo aperto con gli Stati Uniti, pur affermando che l'Europa è pronta a reagire in modo coeso. "La nostra competitività è in gioco", ha dichiarato, anticipando una roadmap per i prossimi cinque anni che promuove innovazione, sostenibilità e semplificazione burocratica. I leader europei, durante l'Ecofin, hanno evidenziato la necessità di agire come un blocco unito per contrastare le minacce provenienti da Washington.
Un rischio per il commercio globale
Il ritorno al protezionismo da parte dell'amministrazione Trump rappresenta una significativa sfida per il commercio globale. Con un volume di scambi fra Stati Uniti e UE che supera i 1,5 trilioni di euro, l'introduzione di tali dazi rischia di determinare conseguenze gravi per l'economia mondiale. Anche la Cina ha condannato la mossa di Trump, avvertendo che il protezionismo è un "vicolo cieco" che minaccia di danneggiare tutti. Queste manovre sembrano segnare l'inizio di una nuova era di conflitti commerciali, con probabilità di ripercussioni globali. Con il Canada e l'Europa che preparano contromisure, la minaccia di una guerra commerciale su larga scala si fa sempre più concreta. La vera sfida per i leader internazionali sarà quella di trovare un equilibrio tra la protezione degli interessi nazionali e la necessità di cooperazione a livello globale, in un mondo sempre più competitivo e frammentato.