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Trump Avanza, Ma Il Suo Gabinetto Si Frattura: Un Ministro In Crisi

2025-04-06

Autore: Maria

Donald Trump è tornato a difendere con forza la sua politica dei dazi, ma il rischio di una guerra commerciale globale sta creando tensioni sempre più evidenti all'interno della sua amministrazione. Nella notte scorsa, sono entrate in vigore tariffe aggiuntive del 10% su gran parte dei prodotti importati negli Stati Uniti, un cambiamento che potrebbe sconvolgere il mercato globale. Si prevede che nei prossimi giorni anche tariffe più elevate entreranno in vigore, colpendo oltre 57 partner commerciali. Trump, su Truth, ha ribadito la sua fiducia nella sua 'rivoluzione economica', promettendo risultati senza precedenti per gli americani e dichiarando: 'Vinceremo. Resistete, non sarà facile, ma il risultato finale sarà storico'. Il presidente sostiene che queste politiche stiano contribuendo a riportare posti di lavoro e aziende negli Stati Uniti.

Tuttavia, questa determinazione di Trump potrebbe costargli caro, con ripercussioni sul suo team. Il segretario al Tesoro, Scott Bessent, starebbe considerando le dimissioni, alla luce delle crescenti difficoltà e del disastroso annuncio di Liberation Day, che ha avuto un impatto negativo sulla sua credibilità. Secondo Stephanie Ruhle, conduttrice di MSNBC, Bessent sta cercando di allontanarsi dalla situazione instabile, possibilmente per aspirare a un ruolo alla Federal Reserve. La frustrazione del segretario nasce dalla ‘matematica illogica dei dazi’ di Trump, che alcuni critici definiscono come una ‘comprensione infantile’ del commercio internazionale. Inoltre, sembrerebbe che Trump non stia prestando ascolto ai consigli di Bessent, definito 'l'uomo strano' nella cerchia ristretta del presidente.

Anche all'interno del Partito Repubblicano aumentano i timori per le conseguenze negative delle politiche commerciali di Trump. Il senatore del Texas, Ted Cruz, ha lanciato un avvertimento severo, esprimendo preoccupazione per un possibile 'bagno di sangue' del GOP nelle prossime elezioni di Midterm del 2026 se i dazi dovessero scatenare una recessione economica. Cruz ha previsto un destino 'terribile' per la più grande economia del mondo qualora scoppiasse una vera e propria guerra commerciale. Più esperti concordano sul fatto che le tariffe rappresentano una forma di tassazione e potrebbero rivelarsi uno dei maggiori aumenti fiscali degli ultimi decenni per gli Stati Uniti. Douglas Holtz-Eakin, economista conservatore, ha paragonato la situazione a un gioco d'azzardo senza possibilità di vincita: 'È come scommettere con la mafia. Perderai'.

I membri del GOP al Congresso stanno cercando di promuovere iniziative legislative che garantirebbero tasse più basse per individui e aziende, ma c'è scetticismo crescente tra i conservatori riguardo alla possibilità che i tagli fiscali possano compensare le tensioni causate dalle tariffe. Persino alcuni alleati di Trump, come l'ex consigliere economico Stephen Moore, lo hanno esortato a privilegiare 'più tagli fiscali e meno tariffe'.

La Casa Bianca continua a sostenere che i dazi non rappresentano tasse dirette per i cittadini americani, ma piuttosto un costo per le aziende straniere, che dovrebbero abbassare i prezzi per mantenere il mercato statunitense. Tuttavia, economisti e analisti avvertono che, in realtà, le tariffe aumentano i prezzi per i consumatori e le aziende nazionali, inclusi i produttori che dipendono dall'importazione di materiali.