Mercoledì, l'ufficio di gestione del personale degli Stati Uniti (OPM) ha emesso un ordine senza precedenti, sospendendo immediatamente tutti i funzionari responsabili della promozione di inclusione, diversità e uguaglianza nel governo federale. Questi lavoratori, appartenenti al settore D.E.I. (Diversity, Equity and Inclusion), sono stati nel mirino del presidente neoeletto Donald Trump, che ha definito questa struttura come discriminatoria e priva di utilità.

L'ordine esecutivo, firmato da Trump, ha descritto il settore D.E.I. come “pericoloso, avvilente e immorale”, contrapposto all'azione di Biden che aveva rinforzato tali programmi con un proprio decreto nel 2021.

L'OPM ha disposto che i lavoratori D.E.I. vengano congedati retribuiti e ha richiesto la chiusura di tutti i programmi e iniziative in corso. I funzionari sono stati invitati a fornire un elenco di tutti i programmi in cui erano impegnati, creando un clima di incertezza riguardo al futuro di questi lavoratori e delle loro iniziative.

In un sviluppo sorprendente, Trump ha promesso che eventuali tentativi di portare avanti i programmi D.E.I. anche “nascosti” potrebbero portare a “conseguenze negative” per i coinvolti.

A peggiorare la situazione, il suo ordine esecutivo ha chiesto alla procura generale di produrre raccomandazioni per interrompere programmi simili anche nel settore privato, esercitando così una pressione mai vista prima sulle aziende. Già prima dell'insediamento di Trump, giganti come Meta e McDonald’s avevano interrotto i loro programmi di diversità e inclusione, anticipando l'arrivo di una nuova era di restrizioni.

Un altro ordine emesso lunedì scorso ha comportato la chiusura di numerosi programmi che promuovono il rispetto della diversità, mentre le misure per la protezione dei lavoratori trans sono state revocate. D'ora in poi, il governo riconoscerà solo due generi, maschile e femminile, rimuovendo ogni riferimento ai pronomi relativi all’identità di genere delle persone transgender.

Trump ha giustificato queste azioni come un passo necessario per proteggere le donne “dall’estremismo di genere” e ha affermato che la libertà di parola è minacciata dalle scelte linguistiche legate all'identità di genere. Questa mossa segna un cambio radicale nella politica americana riguardo ai diritti civili e solleva interrogativi su come influenzerà la cultura aziendale e sociale del paese.

Cosa significa tutto questo per il futuro della diversità e inclusione negli Stati Uniti? Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti.