La Casa Bianca, sotto la guida di Donald Trump, ha recentemente dato ordine al Pentagono di revocare il divieto imposto dall'amministrazione Biden riguardo la fornitura di bombe da 2.000 libbre, equivalenti a circa 900 kg, a Israele. Questa notizia, riportata da Axios e confermata da tre funzionari israeliani, segna un punto di svolta significativo nelle relazioni tra gli Stati Uniti e Israele.

Lo stop iniziale da parte di Biden, avvenuto lo scorso maggio, aveva generato una delle crisi più gravi tra i due paesi in un periodo caratterizzato dalla guerra a Gaza, portando tensioni e polemiche a livello internazionale. L'amministrazione Biden aveva cercato di esercitare pressione su Israele per limitare l'uso di armi letali. Tuttavia, la nuova decisione potrebbe avere conseguenze rilevanti sul terreno.

I funzionari israeliani hanno confermato che il Pentagono ha comunicato che 1.800 bombe MK-84, attualmente stoccate negli arsenali statunitensi, saranno caricate su una nave e consegnate a Israele nei prossimi giorni. Questa mossa non solo riaccende i timori per un'escalation del conflitto in Medio Oriente, ma evidenzia anche il cambio di rotta della politica statunitense riguardo al sostegno militare a Tel Aviv.

Inoltre, esperti di geopolitica avvertono che tale decisione potrebbe inasprire ulteriormente le tensioni in Gaza, dove la situazione continua a essere precaria. L'analisi dei rapporti tra le due nazioni suggerisce che la revoca del blocco potrebbe rappresentare una strategia da parte di Trump per consolidare il proprio supporto tra i sostenitori pro-Israele, mentre Biden dovrà affrontare le critiche riguardo alla sua gestire nelle relazioni con il Medio Oriente.

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