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Trump a Davos: 'Kiev vuole un accordo, voglio incontrare Putin'

2025-01-24

Autore: Maria

Donald Trump ha riaffermato la sua determinazione a "porre fine alla terribile guerra" in Ucraina durante il suo intervento in videoconferenza al World Economic Forum di Davos. "Mi piacerebbe incontrare Putin presto", ha dichiarato il presidente americano, sottolineando che anche "l'Ucraina è aperta a un accordo".

Intanto, la Russia ha mostrato disponibilità al dialogo. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha affermato: "Siamo pronti a un dialogo equo e rispettoso con gli Stati Uniti, simile a quanto avvenuto durante la prima presidenza di Trump". Tuttavia, restano poche informazioni sulle proposte concrete, e la telefonata tra Trump e Putin, tanto attesa, non si è ancora concretizzata. Peskov ha precisato che i segnali che speravamo di ricevere non sono ancora arrivati.

Nonostante le buone intenzioni, Trump ha intenzione di usare sanzioni e dazi per esercitare pressione sulla Russia affinché ponga fine al conflitto. Peskov ha minimizzato queste dichiarazioni, osservando che il precedente mandato di Trump aveva già visto un uso intenso delle sanzioni come strumento di politica estera.

Mark Rutte, segretario generale della NATO, ha espresso soddisfazione per la posizione di Trump riguardo alle sanzioni, ma il Cremlino suggerisce che questi avvertimenti potrebbero essere parte di una strategia per preparare i negoziati futuri. Peskov ha sottolineato che stanno monitorando attentamente questa retorica.

In un’intervista, Trump ha anche espresso rispetto verso Mosca, ricordando che gli Stati Uniti non dovrebbero "mai dimenticare" l'aiuto della Russia nella vittoria della Seconda guerra mondiale. Peskov ha risposto promettendo che Mosca "non dimenticherà mai" l'assistenza di Washington nella lotta contro il nazifascismo e ha espresso il desiderio di celebrare insieme l'80° anniversario della vittoria, previsto per maggio.

D'altra parte, il presidente ucraino Zelensky ha accennato a possibilità di trattative, sottolineando che tutto dipende dalle garanzie di sicurezza che gli Stati Uniti potrebbero offrire per proteggere Kiev da futuri attacchi russi, una volta raggiunta la pace. "Se Trump può garantire una sicurezza solida e irreversibile per l'Ucraina, ci muoveremo verso questo percorso diplomatico", ha detto Zelensky, evidenziando l'importanza del supporto americano.

In un contesto in cui Zelensky non ha collegato necessariamente le richieste di garanzie di sicurezza all'ingresso della NATO, ha parlato dell'importanza di un eventuale dispiegamento di forze di peacekeeping, chiarendo che tale operazione non può avvenire senza la presenza degli Stati Uniti. Questa posizione è stata considerata "assolutamente inaccettabile per la Russia", come denunciato da Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, che ha avvertito che il coinvolgimento delle forze NATO in Ucraina potrebbe esacerbare il conflitto fino a farlo sfuggire al controllo.

La situazione rimane quindi molto delicata, con una ricerca di dialogo da entrambe le parti, ma con profonde divergenze sulle condizioni da porre per un accordo duraturo.