Un tragico incidente si è verificato oggi sull’autostrada A6, tra Altare e lo svincolo di Savona, dove un operaio è morto dopo essere caduto da un ponteggio. L'uomo, la cui identità non è ancora stata rivelata, è precipitato per circa 15 metri all'interno del cantiere per l'ammodernamento del viadotto Nigiu.

Il tratto autostradale è stato immediatamente chiuso al traffico per permettere i soccorsi e il recupero della salma. Secondo la nota ufficiale di Autostrada dei Fiori, le attività nel cantiere sono state sospese e le autorità competenti sono state allertate. È arrivato anche l'elisoccorso, ma purtroppo non c'era più nulla da fare.

Questo tragico evento riaccende il dibattito sulla sicurezza sul lavoro, con molte critiche rivolte al governo e alle istituzioni locali per non aver ancora messo in atto adeguati provvedimenti di prevenzione. Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, ha dichiarato: "È fondamentale che si adottino misure più incisive per garantire la sicurezza dei lavoratori. Non possiamo più tollerare incidenti mortali come questo".

Anche i sindacati sono intervenuti, sottolineando che il nostro paese sta vivendo una vera e propria emergenza infortuni sul lavoro. Hanno chiesto alla Regione Liguria di applicare con urgenza le leggi esistenti per migliorare le condizioni di sicurezza nei cantieri autostradali. Secondo i sindacati, la mancata attuazione della normativa vigente ha contribuito a creare un ambiente di lavoro insicuro, soprattutto in un settore come quello delle infrastrutture, dove i lavori sono spesso affidati a subappaltatori.

Nel 2024, questo è il sedicesimo incidente mortale sul lavoro in Liguria, una situazione inaccettabile che richiede un intervento decisivo da parte delle autorità. Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria, ha affermato: "Questi incidenti non sono frutto di fatalità; è essenziale far luce su ciò che sta avvenendo nel settore e prendere misure concrete per proteggere i lavoratori".

Il forte cordoglio per la vittima e la sua famiglia è condiviso da tutta la comunità, ma ora è il momento di trasformare il dolore in azione, affinché tragedie simili non si ripetano mai più.