
Tasse in aumento: la stangata comunale colpisce tutti
2025-03-21
Autore: Maria
Mentre la Regione emilia-romagnola fa un passo indietro sull'addizionale Irpef, con un aumento limitato rispetto al piano originale della giunta de Pascale, i comuni delle Marche e dell'Emilia-Romagna stanno invece imponendo rincari significativi. Questo fenomeno si traduce in un vero e proprio salasso per le famiglie, con un impatto principalmente sui redditi medi e, in alcuni casi, anche su quelli più bassi.
Infatti, la nuova normativa ha portato molti comuni ad applicare un'aliquota addizionale unica dello 0,8%. In futuro, chi guadagna tra i 15.000 e i 28.000 euro si troverà a dover pagare l'aliquota del 0,53%, rispetto al 0,4% dell'anno scorso. Cesena, ad esempio, ha innalzato ulteriormente le aliquote per i redditi medio-alti; la fascia da 28.000 a 50.000 euro ha subito un incremento che dall'aliquota comunale del 0,55% arriva al 0,78%.
A Bologna, Ravenna e Parma, le cui aliquote rimangono stabilite allo 0,8%, le soglie di esenzione sono basse, escludendo così i redditi inferiori a soli 10-15.000 euro. Ferrara, sotto l'amministrazione della Lega, ha deciso di seguire lo stesso tragitto, imponendo un'aliquota unica senza esenzioni.
Non ci sono stati cambiamenti nemmeno per altre città come Forlì, Rimini e Modena, che continuano a mantenere l'aliquota del 0,8% solo sui redditi alti (sopra i 50.000 euro). La situazione è variata in alcune aree come Reggio Emilia e Piacenza: per i residenti reggiani permane l'esenzione a 15.000 euro, ma si registra un incremento della tassa di soggiorno aumentando di un euro, prevista per generare ulteriori 320.000 euro.
A Piacenza, invece, dal 2023 è stata attuata una tassazione più restrittiva, con aliquote elevate che vanno da 0,69% per i redditi fino a 15.000 euro a 0,8% per quelli superiori a 50.000 euro, rendendo le soglie di esenzione più larghe per famiglie numerose con ISEE sotto quota 15.000 euro.
Un trend allarmante emerge anche per l'Irpef nelle Marche, con comuni come Ancona e Ascoli che confermano l'aliquota dell'0,8%, segnalando incassi record. Mentre i cittadini si trovano a fronteggiare queste difficoltà fiscali, le amministrazioni locali sembrano aver dimenticato le difficoltà economiche delle famiglie, sollevando interrogativi su come verranno gestiti i servizi pubblici in questo contesto di crescente pressione fiscale.