Svelato il segreto della magnetosfera di Urano: Ecco cosa abbiamo scoperto dalla Voyager 2!
2024-11-12
Autore: Alessandra
Un approfondimento sui dati raccolti 38 anni fa dalla sonda Voyager 2 della NASA ha finalmente svelato alcuni dei misteri più affascinanti riguardanti Urano, il gigante ghiacciato del nostro sistema solare. La ricerca, pubblicata su Nature Astronomy, ha rivelato che durante il suo passaggio storico nel 1986 – l'unico incontro ravvicinato avvenuto con il pianeta – la Voyager 2 ha osservato Urano in un momento eccezionale, durante un raro evento meteorologico spaziale che ha temporaneamente alterato la sua magnetosfera.
"Se la Voyager 2 fosse arrivata solo pochi giorni prima, avrebbe osservato una magnetosfera completamente diversa," ha affermato Jamie Jasinski del Jet Propulsion Laboratory della NASA, principale autore dello studio. "La sonda ha osservato Urano in condizioni che si verificano solo nel 4% del tempo." Queste nuove analisi hanno chiarito diversi aspetti che avevano confuso gli scienziati:
- La presenza di intense fasce di radiazione elettronica, seconde solo a quelle di Giove.
- L'apparente assenza di plasma nella magnetosfera.
- Il mistero delle lune maggiori che sembravano inattive.
La chiave di tutto è stato il vento solare, che, comprimendo la magnetosfera del pianeta, ha temporaneamente espulso il plasma dal sistema e ha intensificato le dinamiche delle fasce di radiazione. Questa scoperta suggerisce anche che le cinque lune principali di Urano potrebbero essere geologicamente attive, contrariamente a quanto si pensava in precedenza.
Linda Spilker, membro del team scientifico della Voyager 2 durante il sorvolo e attuale leader del team scientifico della missione, ha commentato: "Il sorvolo fu pieno di sorprese e cercavamo di capire il comportamento insolito di Urano. La magnetosfera misurata dalla Voyager 2 era solo un'istantanea temporale. Questo nuovo lavoro chiarisce molte delle apparenti contraddizioni e modificherà ancora una volta la nostra visione di Urano."
Questa scoperta arriva in un momento cruciale, poiché il Report Decadale sulla Scienza Planetaria e Astrobiologia delle National Academies del 2023 ha identificato Urano come obiettivo prioritario per una futura missione NASA.
La Voyager 2, che ha reso possibile questa incredibile scoperta, si trova ora nello spazio interstellare a circa 21 miliardi di chilometri dalla Terra, continuando a fornire dati preziosi per la comprensione del nostro sistema solare. E per quanto riguarda la sua "sorella" Voyager 1? Recentemente ha affrontato alcuni problemi di comunicazione, risolti grazie al genio ingegneristico e alla robustezza delle sue strumentazioni. La NASA ha dovuto utilizzare un trasmettitore radio di backup, inattivo dal 1981, per ristabilire il contatto con la Terra.
Inoltre, ciò che emerge da questo studio non è solo una conferma dell'affascinante complessità della magnetosfera di Urano, ma potrebbe anche aprire la strada a future esplorazioni delle lune di questo pianeta enigmatico. Rimanete sintonizzati, poiché le scoperte spaziali hanno solo iniziato a rivelarsi!