
Superbonus e Cantieri Fermi: Il Committente Può Essere Ritenuto Responsabile!
2025-05-05
Autore: Giulia
La Rivoluzione Normativa del Superbonus
Con l'arrivo del D.L. n. 11/2023, convertito nella L. n. 38/2023, il governo ha attuato una riforma decisiva per salvaguardare le finanze pubbliche, toccando le modalità di accesso alle detrazioni fiscali. Questa novità ha avuto ripercussioni enormi sull'edilizia agevolata, minando una delle chiavi di volta dei cantieri: la cessione del credito.
Senza questo strumento fondamentale di finanziamento, molte imprese si sono trovate a corto di liquidità, con gravi conseguenze sui contratti e sui lavori in programma.
Il Caso del Tribunale di Savona
Un caso recente di grande rilevanza è rappresentato dalla sentenza n. 45/2025 del Tribunale di Savona, che ha esaminato un contratto d'appalto tra un condominio e un'impresa incaricata di lavori di efficientamento energetico grazie al Superbonus 110% e al Bonus ristrutturazione 50%.
Di fronte al mancato avvio dei lavori, il condominio ha chiesto la risoluzione del contratto per inadempimento e il risarcimento dei danni. Tuttavia, l'impresa, nel difendersi, ha attribuito la situazione al blocco normativo che ha reso impossibile la cessione dei crediti, precedentemente stabilita con il partner finanziario.
Responsabilità e Vincoli Contrattuali
Il contratto, firmato il 20 settembre 2022, conteneva chiari riferimenti alla volontà del committente di usufruire del Superbonus e di poter accedere allo sconto in fattura. Tuttavia, nessuna clausola imponeva esplicitamente che l'esecuzione dei lavori fosse vincolata al buon esito della cessione dei crediti.
Inoltre, l'accordo di cessione tra l'impresa e la società acquirente dei crediti non era formalmente integrato nel contratto, risultando quindi ininfluente per il condominio. Questo porta a riflettere sul ruolo del committente: resta a guardare mentre i lavori non iniziano, ma può essere coinvolto nel rischio di contenzioso?