Tecnologia

Stretta Usa sull'export di chip per l'IA: la Cina denuncia "regole violate" mentre l'Ue esprime preoccupazione

2025-01-13

Autore: Francesco

Introduzione

Una nuova stretta sulle esportazioni di chip per l'Intelligenza Artificiale (IA) da parte degli Stati Uniti sta suscitando un acceso dibattito a livello internazionale. Questa iniziativa della Casa Bianca si propone di contenere l'ascesa tecnologica della Cina, ma si estende anche a paesi considerati avversari, tra cui Russia, Iran e Corea del Nord. Le recenti normative impongono un tetto rigoroso sulle esportazioni di semiconduttori per l'IA, colpendo circa 120 Paesi ma escludendo 18 alleati molto vicini agli Stati Uniti.

Reazioni della Cina

Il ministero del Commercio cinese ha reagito con fermezza, definendo queste regole una "flagrante violazione" delle normative commerciali internazionali. Pechino ha accusato Washington di "generalizzare il concetto di sicurezza nazionale e abusare del controllo sulle esportazioni". Questa mossa ha anche sollevato preoccupazioni in Europa: diversi Stati membri dell'Unione Europea si trovano ora a gestire le conseguenze di queste restrizioni, con Bruxelles che ha espresso inquietudine rispetto all'impatto delle nuove misure sulle aziende europee.

Preoccupazioni dell'Unione Europea

Henna Virkkunen, vice presidente della Commissione Europea, e Maros Sefcovic, commissario alla Vigilanza sul Mercato Interno, hanno sottolineato che è nell'interesse economico e di sicurezza degli Stati Uniti che l'Unione Europea competa senza limitazioni nel mercato dei chip avanzati.

Giustificazioni dell'Amministrazione Biden

L'amministrazione Biden sostiene che queste regole siano necessarie per mantenere il predominio degli Stati Uniti nelle tecnologie chiave, cercando di impedire che avversari come Cina e Russia utilizzino tali risorse per ampliare la loro potenza militare e realizzare attacchi informatici. Tuttavia, il settore tecnologico statunitense ha già sollevato numerose proteste, avvertendo che tali restrizioni potrebbero danneggiare le vendite e le prospettive economiche.

Impatto delle nuove normative

Le nuove linee guida creano una suddivisione del mondo in tre categorie rispetto all'esportazione dei chip: gli Usa e i loro 18 alleati, che non subiranno restrizioni, e tutti gli altri Paesi soggetti a limiti nel numero di chip esportabili. Tra i partner più colpiti ci sono anche nazioni alleate come Messico, Israele, Polonia e Svizzera, che dovranno fare richiesta per eventuali aumenti delle quote d’importazione. Le regole non solo avranno ripercussioni immediate, ma potrebbero anche plasmare il futuro dell’industria globale dei semiconduttori, con conseguenze onnicomprensive sulla competitività tecnologica dei Paesi coinvolti.