Finanze

Stellantis, tempesta in arrivo: licenziamenti di massa e tensioni sociali senza precedenti

2025-04-05

Autore: Matteo

Il gruppo Stellantis, uno dei maggiori attori nel settore automobilistico mondiale, ha scatenato un'ondata di preoccupazione tra i propri dipendenti con una recente decisione che ha fatto molto discutere. I tagli ai posti di lavoro, infatti, rappresentano un duro colpo per la forza lavoro, già provata dalla crisi economica globale e dalle nuove normative commerciali.

Complici i dazi del 25% imposti da Donald Trump sulle auto importate negli Stati Uniti, il clima nel settore automotive è diventato sempre più teso. Anche marchi prestigiosi come Ferrari hanno dovuto reagire, aumentando i prezzi dei loro modelli per cercare di contenere i danni. Stellantis non è da meno: 900 lavoratori sono stati temporaneamente messi in pausa negli stabilimenti in Canada e Messico, mentre un altro stabilimento negli USA riprenderà le attività.

Ma le cattive notizie non finiscono qui. In Italia, la situazione è critica, specialmente per i dipendenti degli stabilimenti di Pomigliano d'Arco e Pratola Serra. Nonostante le promesse di investimenti da parte del presidente John Elkann, recenti sviluppi hanno gettato un'ombra pesante sul futuro dei lavoratori. La Fiom, uno dei principali sindacati italiani, ha rifiutato di firmare un accordo con Stellantis riguardo ai licenziamenti, denunciando i tagli come inaccettabili. Sono 300 i lavoratori licenziati a Pomigliano d'Arco e altri 50 a Pratola Serra, dove viene prodotto un'importante linea di motori per l'azienda.

La situazione è diventata insostenibile: la notizia di questi licenziamenti, che arriva in un momento delicato per l'industria automobilistica italiana, ha sollevato polemiche e proteste. La soddisfazione parziale per l'assunzione di 114 giovani a tempo indeterminato ad Atessa, non riesce a compensare le perdite pesanti già avvertite nelle comunità lavorative.

In un contesto di crisi, le azioni di Stellantis hanno sollevato interrogativi sul futuro dell'industria automotive in Italia e sulla protezione dei posti di lavoro. I lavoratori e le loro famiglie ora tremano di fronte a una prospettiva incerta, mentre i sindacati promettono battaglie per la salvaguardia dell'occupazione nel settore. Riusciranno i lavoratori a far ascoltare la propria voce e a fermare l'emorragia di posti di lavoro? Solo il tempo potrà dirlo.