Finanze

Stellantis Abbandona Messico e Canada: 900 Posti di Lavoro a Rischio in Michigan e Indiana!

2025-04-07

Autore: Giulia

Il primo effetto collaterale dei dazi di Trump si fa sentire con la chiusura degli stabilimenti Stellantis in Messico e Canada. In un comunicato scioccante, il CEO di Stellantis, John Elkann, ha annunciato che i lavori in questi stabilimenti sono sospesi, portando a casa temporaneamente 900 lavoratori americani. Questi lavoratori erano impiegati in aziende fornitrici di componenti automotive, tutte collegate alla produzione in Messico e Canada. Il messaggio dai vertici dell’azienda, firmato dal COO Americas Antonio Filosa, ha colpito duro durante il tanto discutibile Liberation Day di Trump, dove il presidente ha impresso la sua impronta protezionistica. Questo passo, apparentemente progettato per riportare posti di lavoro negli Stati Uniti, sta avendo effetti diametralmente opposti, lasciando a casa operai americani proprio nel momento in cui si sperava di riempire fabbriche locali.

Un altro aspetto interessante riguarda la compagnia Luxit, situata a Farmington Hills, a soli 40 km da Detroit. In un reportage del Wall Street Journal, si mette in luce come la Luxit, produttrice di luci per automobili, stesse già affrontando le difficoltà causate dai dazi. La Luxit, che produceva parte delle sue luci in Cina, ha deciso di chiudere una linea di assemblaggio in quel paese per trasferirla in Tennessee, dove ancor più sorprendentemente il numero di operai necessari è sceso drasticamente da 8 a soli 2 grazie all'automazione e all'uso dell'intelligenza artificiale.

Con una produzione che si sta sempre più orientando verso sistemi automatizzati, l'amministratore delegato della Luxit, Stephane Vedie, ha già in programma di spostare ulteriori attività dalla Cina al Michigan, promettendo qualche posto di lavoro in più ma a discapito di decine di lavoratori cinesi. Cosa significa tutto ciò per il futuro dell'industria automobilistica americana? La situazione attuale testimonia come la globalizzazione, che fino a poco tempo fa sembrava un fenomeno inarrestabile, possa trasformarsi in un boomerang, complicando ulteriormente le dinamiche tra economie globali interconnesse. La sfida sarà trovare un equilibrio tra produzione locale e costi competitivi, senza perdere di vista il benessere dei lavoratori. In un mondo così intrecciato, sarà fondamentale una rinnovata pianificazione strategica per affrontare questa nuove problematiche.