Spagna: il governo si divide sull'accordo per ridurre l'orario di lavoro a 37,5 ore a settimana
2025-01-03
Autore: Giovanni
L'accordo raggiunto a fine dicembre tra il governo spagnolo e i sindacati per ridurre l'orario di lavoro da 40 a 37,5 ore settimanali sta generando profonde spaccature all'interno dell'esecutivo.
Da un lato, Yolanda Diaz, vicepremier e ministra del Lavoro, ha sottolineato che l'accordo è "sacro" e deve essere rispettato.
Dall'altro, Carlos Cuerpo, ministro dell'Economia e esponente del Partito Socialista, ha espresso l'intenzione di modificare l'intesa firmata dal ministero del Lavoro, che è stata fatta senza il consenso delle associazioni imprenditoriali.
La Confederazione spagnola delle organizzazioni imprenditoriali (CEOE), principale rappresentante dei datori di lavoro in Spagna, sostiene che l'orario di lavoro non debba essere imposto per legge.
Essi sostengono che ogni modifica dovrebbe essere negoziata a livello aziendale, promuovendo un dialogo diretto tra datori di lavoro e dipendenti.
Yolanda Diaz ha definito "grave" la posizione del ministro Cuerpo, affermando che uno dei compiti di un ministro socialista è quello di sostenere gli accordi con i sindacati.
Ha evidenziato che un cambiamento così significativo come la riduzione dell'orario lavorativo di soli 30 minuti al giorno non dovrebbe essere vista come una minaccia per le aziende, ma piuttosto come un miglioramento delle condizioni lavorative.
Le tensioni tra i due schieramenti all'interno dell'esecutivo Psoe-Sumar sono venute alla luce già prima della firma dell'accordo, evidenziando divisioni sull'inizio della sua applicazione.
La componente socialista è favorevole ma ha richiesto più tempo per attuare l'accordo, mentre Diaz ha sottolineato l'importanza di mantenere la coesione e il supporto ai lavoratori.
In un'intervista recente, il ministro dell'Economia ha affermato che l'obiettivo è di arrivare a un accordo con i gruppi parlamentari il prima possibile, ma ha anche osservato che la riduzione dell'orario lavorativo avrà diversi impatti a seconda delle dimensioni delle imprese e dei settori coinvolti.
Ha avvertito sull'importanza di essere consapevoli delle diverse realtà del mercato e di fornire assistenza alle aziende.
Pertanto, la battaglia interna sul futuro del lavoro in Spagna continua, con Yolanda Diaz che avverte che "è fondamentale decidere se essere dalla parte dei lavoratori o dei datori di lavoro".
Questo scontro non solo mette in discussione la direzione della politica lavorativa del governo, ma ha anche il potenziale di influenzare l'opinione pubblica e le prossime elezioni.