Finanze

«Spa dei Porti, il futuro del trasporto marittimo è nelle mani dello Stato»: intervista a Emanuele Grimaldi

2024-12-27

Autore: Francesco

Il Sud che guida l'Italia, il Mediterraneo che trascina l'Europa. Dalla prestigiosa finestra dell'Ics (International Chambers of Shipping), il presidente Emanuele Grimaldi, nonostante le festività natalizie, resta attento agli sviluppi del settore. Con la riforma della legge 84/94 che regola il sistema portuale italiano, Grimaldi guarda al futuro con determinazione, focalizzandosi su nuove rotte e investimenti per espandere la flotta.

Cambiamento di paradigma: il Sud si fa sentire.

«Il Sud è cruciale per l'Italia e il Mediterraneo per l'Europa. I porti italiani, in particolare quelli meridionali, stanno recuperando una posizione di prestigio grazie agli investimenti del PNRR. Guardiamo ai porti spagnoli come Valencia e Barcellona, esempi eccellenti di gestione portuale ed efficacia imprenditoriale», afferma Grimaldi. Tuttavia, l'Europa mostra una visione miope riguardo a questi poli di sviluppo cruciali.

Critiche all'Ets e al trasporto marittimo

«L'Europa continua a penalizzare il trasporto marittimo. L'Ets, una tassa imposta agli armatori per sostenere la transizione ecologica, colpisce chi sta già investendo per ridurre le emissioni. È il trasporto su gomma a inquinare molto di più, ma nonostante ciò, ci troviamo a pagare», denuncia Grimaldi.

La crescita dell'Italia attraverso il mare

Con oltre il 70% delle merci trasportate via mare, l'Italia sta ridisegnando il suo futuro economico e supera gli stereotipi grazie alla crescita del PIL pro-capite. Ma è paradossale che il settore dello shipping contribuisca solo per il 2% alle emissioni, mentre altri mezzi di trasporto raggiungono il 13%. «Questa situazione mette in evidenza la concorrenza sleale a cui siamo soggetti, non solo in termini di tassazione, ma anche per il recupero dei costi delle infrastrutture», spiega Grimaldi, sottolineando la necessità di un controllo pubblico efficace sulle infrastrutture portuali.

Il futuro della gestione portuale in Italia

Si parla di una possibile società per azioni per coordinare le autorità portuali, introducendo i privati in un contesto controllato dallo Stato. Grimaldi è favorevole purché il controllo pubblico rimanga predominante: «La S.p.A. deve essere sotto il controllo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti». Questa struttura, ispirata al modello spagnolo di Puertos del Estado, garantirebbe un gestione più efficiente.

Espansione del Gruppo Grimaldi in Grecia

Il Gruppo Grimaldi opera con successo anche in Grecia, dove ha partecipato alla privatizzazione dei porti per affrontare il debito pubblico. Grimaldi si è impegnato non solo nella salvaguardia dei posti di lavoro ma anche nel sociale, sostenendo popolazioni locali in difficoltà.

Innovazione nella flotta

Il 20 dicembre, il cantiere sudcoreano Hyundai Mipo Dockyard ha consegnato la nuova nave Great Cotonou al Gruppo Grimaldi, consolidando il rinnovamento della flotta. Il Gruppo è impegnato a centrare l'obiettivo dell'IMO di zero emissioni nel 2050, con 17 navi moderne in costruzione.

L'importanza della classe G5

La Great Cotonou è una nave multipurpose all'avanguardia che opererà nel nuovo collegamento tra Cina e Lagos, Nigeria, settando nuovi standard nella frequenza dei servizi. Con questa nuova imbarcazione, tutte le sei navi della classe G5 sono ora operative nella flotta Grimaldi, dimostrando l'impegno del gruppo per l'innovazione e la sostenibilità nel trasporto marittimo.