
Soyuz-5: La Nuova Frontiera Spaziale della Russia
2025-08-31
Autore: Alessandra
L'entusiasmo è palpabile ogni volta che Roscosmos annuncia una nuova data: oggi è il turno del Soyuz-5, un razzo che promette di prendere il volo entro la fine del 2025. Per la Russia, questo non è solo un nuovo progetto, ma un'ardente ambizione per superare una dipendenza storica dall'industria spaziale ucraina, un legame che sembrava impossibile da spezzare fino a pochi anni fa.
Un Nuovo Inizio con Soyuz-5
Chiamato anche Irtysh, in onore del grande fiume che scorre tra Russia e Kazakistan, Soyuz-5 rappresenta una sfida significativa. Dopo decenni di dipendenza dall'Zenit-2, un razzo prodotto a Dnipro, la Russia si trova ora a dover ripensare il proprio approccio spaziale in seguito alla rottura delle linee industriali causata dalla guerra in corso.
Un Razzo che Non Teme il Passato
Il Soyuz-5 si presenta come una 'copia di famiglia' del suo predecessore, ma con un'identità completamente russa. Pur non portando innovazioni rivoluzionarie, il suo obiettivo è chiaro: fornire alla Russia un razzo affidabile, senza più dover guardare oltre i propri confini. Il motore RD-171MV, un colosso che si basa su una tradizione consolidata, offre prestazioni straordinarie, generando tre volte la spinta di un singolo motore dello Space Shuttle.
La Strada Verso il Debutto
Il primo lancio avrà luogo a Baikonur, in Kazakistan, ma la via verso l'entrata in servizio, prevista non prima del 2028, è ricca di ostacoli. Prima di poter finalmente decollare, il Soyuz-5 dovrà affrontare una serie di test rigorosi, riflettendo una tabella di marcia che avanza lentamente, ostacolata da budget ridotti e dalla rapida evoluzione del mercato spaziale internazionale.
Il futuro dello Spazio Russo
Con il Soyuz-5, la Russia punta a riconquistare il suo posto nella corsa allo spazio, nonostante le sfide economiche e geopolitiche. Questo nuovo razzo potrebbe segnare l'inizio di un'era in cui Mosca si slega definitivamente dal passato, lanciando non solo veicoli, ma anche nuove speranze per una nazione desiderosa di rivitalizzare il proprio programma spaziale.