
Siria: Nuova Costituzione tra Legge Islamica e Diritti delle Donne, le Preoccupazioni di Onu e Minoranze
2025-03-15
Autore: Matteo
La Siria ha ufficialmente adottato una nuova Costituzione temporanea firmata dal presidente ad interim Ahmad Al-Sharaa, che prevede un transito verso una nuova fase politica della durata di cinque anni. Questo documento mantiene alcuni elementi della Costituzione precedente, mantenendo il capo dello Stato come musulmano e la legge islamica come principale fonte di diritto. Tuttavia, introduce anche principi di libertà di espressione, di informazione e il diritto delle donne al lavoro e all'istruzione. Nonostante ciò, la comunità internazionale resta preoccupata: l'assenza del termine 'democrazia' nella nuova Carta e i poteri quasi assoluti conferiti al presidente ad interim sollevano interrogativi sul futuro politico della Siria.
Inoltre, la dichiarazione costituzionale non fornisce alcuna garanzia per le minoranze siriane. Questa mancanza è stata sottolineata anche dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, evidenziando timori di una deriva islamista e autoritaria nel nuovo assetto siriano. La firma della Carta avviene in un contesto di grave violenza, con centinaia di civili, prevalentemente della minoranza alawita, uccisi dalle forze di sicurezza nelle province costiere di Latakia e Tartus.
Le autorità curde nel nord-est della Siria hanno espresso criticità nei confronti del nuovo testo, sostenendo che esso non rappresenta la diversità etnica e culturale del popolo siriano e ricalca lo stile e le disposizioni del regime di Al Assad. Il governo ha annunciato la creazione di un nuovo comitato per redigere una Costituzione permanente, ma persiste l'incertezza su quanto questa sarà inclusiva per le varie componenti della società siriana.
Un altro punto cruciale è l'accordo raggiunto tra Al-Sharaa e le autorità curde, che prevede un cessate il fuoco e la fusione delle forze armate con le agenzie di sicurezza del governo centrale. Questo accordo è stato sollecitato dopo ripetute insurrezioni nella regione e ha come obiettivo la stabilizzazione della situazione e la prevenzione di ulteriori spargimenti di sangue, nonostante la crescente insoddisfazione popolare.
Da notare che uno dei fini principali della nuova Costituzione è la pianificazione di una transizione politica ben orchestrata, con Al-Sharaa che ha indicato la necessità di circa tre anni per riformulare la Carta e cinque per organizzare elezioni. Tuttavia, i critici della conferenza nazionale che ha preceduto la nuova legislazione avvertono che essa ha escluso molti gruppi etnici e della società civile, sollevando dubbi sui benefici di questo processo.
Infine, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha rinnovato il proprio appello affinché le nuove autorità siriane proteggano tutti i cittadini, senza distinzione di etnia o religione, e promuovano un processo politico inclusivo. La situazione attuale in Siria è altamente fluida e le pressioni internazionali andranno intensificandosi affinché il nuovo governo possa garantire un'adeguata rappresentanza per le minoranze e la pace duratura nel Paese. Che ne sarà del futuro della Siria? La risposta sembra ancora lontana!