
Simonetta Kalfus: tragedia dopo una liposuzione a Roma. Tre medici indagati, tra cui il chirurgo, mentre la vicenda solleva interrogativi sulla sicurezza degli interventi estetici
2025-03-23
Autore: Maria
La città di Roma è scossa dalla tragica notizia della morte di Simonetta Kalfus, una donna di sessantadue anni, deceduta dodici giorni dopo una liposuzione effettuata in un ambulatorio privato. La vicenda ha spinto gli investigatori ad avviare un'inchiesta che coinvolge tre professionisti della salute: il chirurgo che ha eseguito l'intervento, un anestesista e un medico dell'ospedale di Pomezia, dove inizialmente Simonetta era stata portata e poi dimessa.
La denuncia è stata presentata dalla figlia trentacinquenne della vittima, suscitando un'attenzione significativa da parte delle forze dell'ordine, in particolare dei carabinieri della compagnia di Anzio. They hanno acquisito la cartella clinica di Simonetta e tutta la documentazione sanitaria correlata, mentre si attende con ansia l'esito dell'autopsia, che potrebbe rivelare la causa esatta del decesso, al momento sospettata di essere un'infezione diffusa.
Secondo i dettagli emersi, Simonetta ha subito l'operazione di liposuzione il 6 marzo e ha iniziato ad avvertire dolori dopo l'intervento. Inizialmente ha considerato i sintomi come normali segni di recupero, ma la sua condizione è rapidamente peggiorata. Dopo una visita all’ospedale di Pomezia, è stata dimessa con una terapia, ma, nonostante la cura, le sue condizioni continuavano a deteriorarsi. Il 14 marzo, la situazione ha richiesto il suo ricovero presso il Grassi di Ostia, dove purtroppo, dopo quattro giorni di coma vegetativo, il suo cuore ha smesso di battere.
Questo caso, oltre a suscitare profondi disagi e dolore nella comunità, solleva interrogativi critici sulla sicurezza degli interventi di chirurgia estetica in ambulatori privati e sulla necessità di normative più severe per garantire la salute dei pazienti. Gli investigatori stanno esaminando anche le pratiche dello studio in zona Tuscolana dove è avvenuto l'intervento, per accertarsi che rispettasse gli standard richiesti dalla legge.
Inoltre, è emerso che il chirurgo coinvolto era già stato condannato un anno fa per lesioni dopo un intervento di lifting. Questo solleva ulteriori preoccupazioni sulla sua idoneità a eseguire procedure chirurgiche. L'attesa per i risultati dell'autopsia e l'esito delle indagini sono crescenti, mentre la famiglia di Simonetta spera in giustizia per una tragedia che avrebbe potuto essere evitata.