Finanze

Silenzio-assenso per i fondi pensione: chi vince e chi perde? Scopriamolo insieme!

2025-01-14

Autore: Matteo

Il professor Beppe Scienza, ombudsman per i risparmiatori italiani, svela tutti i retroscena del fallito blitz sul TFR.

Perché il governo ha fatto marcia indietro all'ultimo sul silenzio-assenso per i fondi pensione? Che fine ha fatto questo strumento che doveva garantire un futuro migliore ai pensionati? E la domanda che tutti si pongono: questi strumenti finanziari porteranno davvero i risultati promessi? Ne abbiamo parlato con il professor Beppe Scienza, docente di matematica all'università di Torino e ombudsman per i risparmiatori italiani.

Professor Scienza, sembrava una questione già chiusa. Tuttavia, il nuovo semestre di silenzio-assenso per il TFR nei fondi pensione non è stato inserito nella legge di Bilancio 2025. Se lo aspettava?

Il dietrofront ha sorpreso molti, me compreso. Anche se, riflettendo, c'erano già dei segnali premonitori.

Di cosa stiamo parlando esattamente?

L'intento era di ripetere quanto fatto nel 2007, costringendo tutti i lavoratori del settore privato a intervenire per mantenere il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) in azienda. In mancanza di un rifiuto esplicito, mese dopo mese, i fondi pensione avrebbero acquisito in modo irrevocabile questi risparmi.

Molti sono favorevoli a questa misura…

Ma molteplici interessi personali sono in gioco. Sindacati e associazioni padronali beneficiano di posizioni e vantaggi dai fondi pensione di categoria, gli economisti ottengono posti e consulenze lucrative. Risparmio gestito e assicurazioni ci guadagnano, e anche i consulenti finanziari si ritrovano con profitto.

Se ci sono così tanti attori favorevoli, perché non sono riusciti a ottenere ciò che desideravano?

Credo che abbia avuto un ruolo cruciale il presidente dell'INPS, Gabriele Fava, che ha messo in guardia riguardo al rischio di attaccare un'importante fonte di finanziamento per l'istituto. Infatti, il TFR per le aziende con più di 50 dipendenti è depositato in un conto INPS e andrebbe perduto se finisse nei fondi pensione. Anche Elsa Fornero aveva mostrato riserve verso il silenzio-assenso, e ci sono molte questioni non dette.

Inoltre, c'è preoccupazione tra i lavoratori:

la perdita del TFR potrebbe tradursi in una riduzione dei risparmi futuri. Si stima che molti pensionati si trovino a dover affrontare una pensione ben al di sotto del tenore di vita che erano abituati a mantenere. La crescente incertezza economica e la mancanza di una pianificazione adeguata rendono il tema estremamente delicato.

Cosa ne pensano i cittadini?

C'è bisogno di una maggiore consapevolezza e coinvolgimento nel dibattito sui fondi pensione e sul TFR. Per concludere, il silenzio-assenso rappresenta sia un'opportunità che un rischio: è fondamentale che tutti gli attori coinvolti comprendano le implicazioni a lungo termine di tali decisioni.