Un emendamento proposto da Fratelli d’Italia nella legge di Bilancio ha sollevato un acceso dibattito riguardo alle scuole paritarie. A partire dal 2025, le famiglie con un reddito ISEE fino a 40.000 euro potranno beneficiare di un voucher annuale fino a 1.500 euro per ogni studente iscritto a una scuola paritaria. Le scuole paritarie, gestite da enti privati, sono riconosciute come equivalenti a quelle statali e sono tenute a rispettare gli obiettivi educativi previsti dalla Costituzione.

Critiche pesanti arrivano dalle opposizioni, in particolare dal Movimento 5 Stelle, che sottolineano come questa misura rappresenti un ulteriore attacco alla scuola pubblica. I rappresentanti del M5S, tra cui Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato, affermano che: "Si sta cercando di scavare ulteriormente nel fondo, favorendo in modo evidente le scuole private e il loro funzionamento, mentre si penalizza la pubblica istruzione".

Il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, difende l'emendamento, dichiarando: "È fondamentale garantire a tutti i ragazzi il diritto di studiare nelle scuole paritarie, senza distinzione di reddito". Valditara ha assicurato che il governo sta valutando tutte le opzioni relative a questo tema controverso.

Ma non finisce qui! Sono previsti anche altri emendamenti significativi: una proposta di 500 euro all’anno per ciascun figlio a carico sotto i 14 anni per coprire spese extrascolastiche come attività sportive, corsi di lingua e iniziative culturali. Questo contributo sarà accessibile alle famiglie con un ISEE sotto i 35.000 euro, e chi si trova in situazioni di violenza potrà accedervi senza alcun limite di reddito.

In un altro emendamento, firmato da Fabio Roscani di FdI, si propone un programma speciale per gli studenti-atleti: questo prevede fino a tre giorni di assenza giustificata al mese, modifiche per le interrogazioni e compiti in classe in base al calendario sportivo, e un'esenzione dalle ore di alternanza scuola-lavoro per gli studenti degli Istituti secondari di secondo grado. Insomma, una rivoluzione nel mondo scolastico italiano che potrebbe avere impatti profondi per il futuro della formazione!