La recente ondata di proteste studentesche in Serbia, che coinvolge migliaia di giovani in diverse città come Belgrado e Novi Sad, ha spinto il premier conservatore Milos Vucevic a presentare le sue dimissioni, creando una crisi di governo inaspettata proprio a pochi giorni da un importante vertice intergovernativo con l'Italia. Questo segnale arriva in un momento di crescente tensione sociale e politica nel Paese balcanico.

I manifestanti, supportati dall'opposizione e da varie categorie di lavoratori, chiedono maggiore democrazia e trasparenza dopo il tragico crollo della tettoia alla stazione di Novi Sad lo scorso primo novembre, che ha provocato 15 morti. Gli studenti, accusando il governo di corruzione e negligenza, hanno iniziato una mobilitazione intensiva, bloccando il traffico e organizzando cortei colorati in segno di protesta contro le politiche del presidente Aleksandar Vucic.

Le dimissioni di Vucevic sono state annunciate dopo l'ultimo incidente a Novi Sad, dove un'attivista studentesca è stata aggredita. Questo ha ulteriormente acceso le tensioni nella regione, costringendo anche il sindaco della città a dimettersi. "La mia decisione vuole essere un segnale per ridurre le tensioni sociali e ripristinare il dialogo", ha dichiarato Vucevic, riconoscendo che la tragedia della stazione ha segnato profondamente l'opinione pubblica e l'attività del governo.

Dopo le sue dimissioni, Miroslav Aleksic, uno dei leader dell'opposizione, ha proposto la creazione di un governo transitorio per ascoltare le richieste degli studenti e preparare nuove elezioni libere. Alcune delle richieste includono la pubblicazione della documentazione relativa ai lavori sulla stazione di Novi Sad e un significativo aumento del bilancio per le università.

Le manifestazioni studentesche continuano a rappresentare un forte segnale di protesta contro il governo, che potrebbe portare a un cambiamento significativo nella scena politica serba. La situazione rimane tesa, e le prossime settimane potrebbero rivelarsi cruciali per il futuro politico del paese. Con le presidenziali all'orizzonte, molti si chiedono: potrebbe questo essere l'inizio di una nuova era per la Serbia?