La Camera dei Deputati ha approvato oggi la proposta di legge sulla separazione delle carriere dei magistrati, un tema che ha acceso accesi dibattiti negli ultimi anni. Oltre alla maggioranza di governo, anche i gruppi di Azione e +Europa hanno votato a favore, dimostrando un’alleanza trasversale su questo importante argomento.

D’altro canto, l'opposizione ha visto il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra schierarsi contro la riforma, sostenendo che potrebbe compromettere l'indipendenza della magistratura. Matteo Renzi ha scelto di astenersi, un segnale di divisione anche all'interno dello stesso centro politico.

La proposta, ora passata al Senato per l’approvazione finale, si inserisce in un contesto di riforme più ampie volute dal governo. Silvio Berlusconi aveva da sempre auspicato una divisione netta tra giudici inquirenti e giudici di diritto, considerandolo fondamentale per rafforzare la giustizia e ridurre i conflitti di interesse.

Il dibattito su tale riforma si accende, e molti si chiedono quali effetti possa avere sulla giustizia italiana. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se questo sogno politico di Berlusconi diventerà realtà o se la resistenza dell'opposizione avrà la meglio.