Nazionale

Scuole pronte ad aprire, ma è caos totale con le supplenze in tutta Italia! Ecco cosa sta succedendo

2025-09-05

Autore: Matteo

Una situazione disperata per i docenti supplenti

Mentre la campanella dell'inizio dell'anno scolastico si avvicina, le province italiane stanno vivendo un vero e proprio incubo per i docenti supplenti. Bari, Benevento, Arezzo, Prato, Lecce e Terni sono solo alcune delle località dove gli insegnanti hanno dovuto affrontare un caos senza precedenti per le assegnazioni.

Il responsabile di questa confusione è il famigerato algoritmo, che, come ogni anno, sembra crollare sotto il peso delle aspettative. Tantissimi insegnanti si sono ritrovati senza una nomina in tempo utile, con incarichi revocati dopo aver firmato e con trasferimenti all'ultimo minuto in scuole diverse rispetto a quelle inizialmente assegnate.

Le esperienze drammatiche delle docenti precarie

Un esempio drammatico è quello di una docente di sostegno che ha raccontato a Open: "Il 1° settembre ho preso servizio in due scuole della provincia di Brindisi. Dopo aver partecipato al primo collegio dei docenti e firmato, mi è stato comunicato che erano stati commessi errori e di colpo il mio nome è scomparso dalle graduatorie".

Questa insegnante, ora senza lavoro, ha vissuto un’esperienza angosciante: "Alcune colleghe con punteggio più alto sono state inserite successivamente e noi siamo scese in graduatoria. Mi ritrovo quindi senza un’assegnazione, da avere due scuole a restare a casa". Molti altri docenti stanno vivendo situazioni simili.

Un sistema da rivedere urgentemente

Con decreti di rettifica che si moltiplicano, la situazione si fa sempre più grave. Diversi docenti hanno perso tutto in pochi giorni, addirittura alcuni già selezionati a metà agosto hanno visto annullare le loro nomine, mentre a Lecce l’Ufficio scolastico ha cancellato l'intero primo turno di nomine per un numero eccessivo di rinunce.

"Non si può giocare così con la vita dei docenti precari", denuncia un'insegnante a Open. "Sono profondamente delusa e ansiosa; insegnare è la mia passione ma mi vedo costretta a rivolgermi alla giustizia amministrativa”. Una situazione insostenibile che non può continuare.

Richiesta di un cambiamento radicale

Il sindacato Uil ha fatto sentire la propria voce, chiedendo un ritorno alle nomine in presenza, per garantire che gli insegnanti non continuino a essere vittime di errori burocratici che minacciano un’intera carriera. È tempo di mettere ordine in un sistema che non può più permettersi di danneggiare chi ha dedicato la propria vita all'educazione.