Scienza

Scoperti due oggetti ghiacciati nella Via Lattea: si tratta di una nuova tipologia di stella?

2025-01-23

Autore: Giulia

Il mistero degli oggetti ghiacciati

Il mistero degli oggetti ghiacciati ha finalmente iniziato a svelarsi, ma non senza generare ferventi discussioni tra gli astrofisici. Le prime osservazioni sono state effettuate dal telescopio spaziale giapponese AKARI, attivo tra il 2006 e il 2011. Sebbene questo strumento sia stato fondamentale, la sua scarsa risoluzione ha ostacolato l'identificazione precisa delle lunghezze d'onda luminose degli oggetti, lasciando il mistero irrisolto.

Indagini più approfondite con ALMA

Per indagare più a fondo, il team di ricerca ha fatto uso del potente radiotelescopio Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), situato in Cile. I risultati, però, sono stati sorprendenti: questi oggetti non sembrano corrispondere a nulla di conosciuto in astronomia. "Abbiamo tentato di ricrearne le proprietà, ma non ci sono teorie o modelli che possano giustificare le peculiarità dell'energia spettrale osservata," ha dichiarato l'astronomo Shimonishi.

Caratteristiche degli oggetti

Le dimensioni degli oggetti, come rivelato da ALMA, sono relativamente contenute rispetto ad altre nubi di gas, simili al nostro sistema solare o al massimo dieci volte più grandi. La loro composizione, formata da monossido di carbonio e monossido di silicio, presenta un'alta concentrazione di silicio — un elemento spesso legato a esplosioni cosmiche devastanti, come quelle di giovani stelle che perdono materiale. Tuttavia, le loro dimensioni ridotte, l'isolamento e l'abbondanza di ghiaccio non si allineano con le caratteristiche di tali fenomeni.

Una nuova classe di stelle?

La possibilità che questi oggetti rappresentino una nuova classe di stelle ha catturato l'attenzione di scienziati di tutto il mondo. Jane Greaves, professoressa presso l'Università di Cardiff, ha descritto la scoperta come "un lavoro affascinante, sebbene disorientante". Nonostante presentino temperature così basse da permettere la formazione di ghiaccio, gli oggetti emettono luce infrarossa tipica delle stelle, suggerendo una dicotomia intrigante e tuttora irrisolta.

Teorie e osservazioni future

Una delle teorie più promettenti è che questi oggetti possano appartenere a una nuova tipologia di stella. Tuttavia, sarà fondamentale condurre ulteriori studi per comprendere appieno le differenze tra i due oggetti, che sembrano simili ma la cui esatta correlazione è ancora da determinare. Uno di essi si trova a circa 30.000 anni luce dal Sole, mentre l'altro è posizionato a 43.000 anni luce, aumentando ulteriormente l'interesse scientifico.

Richiesta di osservazione con JWST

Il team di Shimonishi ha dunque richiesto tempo di osservazione con il telescopio spaziale James Webb (JWST), il quale, grazie alla sua eccezionale sensibilità e risoluzione spettrale, potrebbe fornire un'analisi dettagliata del ghiaccio e della polvere presenti, e contribuire a ricostruire la complessa storia termica di questi oggetti enigmatici. Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su questa avvincente scoperta che potrebbe riscrivere le nostre conoscenze sulle stelle e sui fenomeni cosmici!