Con grande sorpresa, l'efficacia del nuovo Decreto del Ministero della Salute, emesso il 25 novembre, è stata sospesa. Questo decreto riguardava il Tariffario delle Prestazioni di Specialistica ambulatoriale e protesica, che stabilisce le cure e i servizi forniti ai cittadini dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La sospensione è avvenuta tramite un decreto cautelare monocratico del Tar del Lazio, il quale è stata richiesta da centinaia di strutture accreditate insieme a molte associazioni di categoria.

I ricorrenti hanno sottolineato la mancanza di adeguate considerazioni sui costi attuali e le criticità legali e metodologiche del decreto stesso. Secondo gli avvocati Giuseppe Barone e Antonella Blasi, "questo Decreto viola i principi costituzionali di efficienza e buon funzionamento della pubblica amministrazione." Essi sostengono che le tariffe non riflettono neppure l'aumento dei costi e le difficoltà operative che sono emerse a causa della pandemia e della crisi economica in corso.

In aggiunta, viene messa in discussione l'accuratezza dell'istruttoria che ha portato all'approvazione delle nuove tariffe, risultata incompleta e poco rappresentativa delle reali esigenze delle strutture sanitarie. Non si può ignorare inoltre che il giudice amministrativo ha dichiarato che il decreto era stato adottato senza un'urgenza giustificata, essendo passati oltre 20 anni dall'ultima revisione delle tariffe.

L'udienza collegiale per discutere il ricorso è ora fissata per il 28 gennaio, suscitando preoccupazioni tra i cittadini e le strutture del settore. In molti si stanno chiedendo: cosa significa tutto questo per il nostro sistema sanitario? Resteranno le cure adeguate e accessibili? Gli sviluppi di questa situazione potrebbero cambiare radicalmente la nostra esperienza con la sanità pubblica. Rimanete aggiornati per le ultime novità!