Sanità, l'Unione degli Ambulatori dichiara guerra al governo: "Rimborsi in pericolo!"
2024-11-07
Autore: Giovanni
L'Unione Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata (U.A.P.) ha alzato il tono della protesta contro il governo, annunciando una conferenza stampa drammatica per lunedì 11 novembre alle 16 a Montecitorio. La nota ufficiale dell'UAP non lascia spazio a dubbi: il governo prevede tagli scandalosi ai rimborsi destinati agli ospedali e alle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate.
Questi tagli sono contenuti in uno schema di Decreto sul Nomenclatore Tariffario e sui nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) pubblicato recentemente.
Un’analisi dettagliata delle nuove tariffe rivela, in modo inequivocabile, che tali misure andranno a colpire una sanità pubblica già in difficoltà, aggravando ulteriormente le lunghe liste d'attesa e rendendo impraticabile l'accesso ai servizi sanitari.
Dopo mesi di lotta da parte del comparto sanitario, che comprende oltre 27.000 strutture tra pubbliche e private, queste nuove disposizioni rischiano di portare la sanità italiana al collasso.
Il comunicato, firmato dal Presidente della FNOB, Dott. D’Anna, solleva inquietanti interrogativi sul perché le principali associazioni di categoria siano state escluse dai tavoli di discussione.
Inoltre, si mette in discussione la protezione della sanità italiana, considerato che il governo sembra favorire gli interessi delle multinazionali piuttosto che quelli dei cittadini.
In un contesto di continua crisi economica, è importante che i cittadini sappiano che la mancanza di fondi è solo una scusa utilizzata dal governo per giustificare il suo piano di svendita delle strutture sanitarie italiane a grandi aziende estere.
Se i tagli proseguiranno, ci si aspetta un ulteriore deterioramento delle condizioni di salute pubblica, con il rischio concreto che gli ospedali pubblici in difficoltà vengano acquisiti da conglomerati internazionali, accentuando la privatizzazione della sanità e aumentando i costi a carico dei pazienti.