
Saman Abbas, la Procura: "La sua famiglia l'ha condannata a morte!"
2025-04-04
Autore: Sofia
Saman Abbas è stata "condannata a morte dalla sua stessa famiglia". Questa drammatica affermazione è stata rilasciata dalla procuratrice generale Silvia Marzocchi durante la sua appassionata requisitoria nel processo di appello per l'omicidio della giovane pachistana di 18 anni, per il quale sono accusati il padre, la madre, lo zio e due cugini.
Mentre la procuratrice ha dedicato ben cinque ore a delineare gli eventi e a sostenere l'accusa, non è riuscita a concludere la sua arringa e riprenderà lunedì prossimo, quando saranno presentate le conclusioni e le richieste di pena per gli imputati.
Marzocchi ha messo in evidenza anche le dichiarazioni del fratello di Saman, ritenendo che le sue parole siano «credibili» e che "racconta le cose per come sono". Questo caso mette in luce le complessità e le tensioni familiari che possono sfociare in tragedie impossibili da immaginare.
Gli atti di violenza domestica e i delitti d'onore sono ancora una triste realtà in molte culture e il caso di Saman è un triste promemoria di questo problema che persiste nel tempo.
Le udienze hanno attirato l’attenzione non solo degli esperti legali ma anche dei diritti umani, con manifestazioni che chiedono giustizia e tutela per tutte le donne vittime di simili atrocità. La comunità locale e gli attivisti sono in attesa di un verdetto che possa finalmente dare un segnale forte contro la violenza e le disuguaglianze di genere.