Russia, uno scenario sorprendente in Siria: come influisce sul conflitto in Ucraina e la possibilità di pace?
2024-11-30
Autore: Alessandra
Inaspettatamente, la ripresa della guerra civile in Siria sta creando nuovi scenari di dialogo per il conflitto ucraino. La Russia di Putin si trova costretta a dirottare risorse, sia umane che militari, per sostenere il regime di Bashar al-Assad contro i ribelli filo-turchi. Questo potrebbe rappresentare una "distrazione" che faciliti la decisione di Putin di concludere il conflitto in Ucraina e avviare negoziati con il presidente Zelensky.
In una lettera indirizzata al vertice della Nato che si svolgerà a Bruxelles la prossima settimana, il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha ufficialmente chiesto l'ingresso dell'Ucraina nell'Alleanza. Questo è solo un primo passo verso il "Piano di vittoria" menzionato da Zelensky, che sta lentamente trasformandosi in un'opportunità di concessioni nel processo di negoziato, complice l'inaspettato trionfo di Trump.
Zelensky ha rilasciato un'intervista a Sky News in cui accenna a un possibile congelamento del fronte e all'inizio della negoziazione, con una protezione Nato sui territori ancora sotto il controllo di Kiev. Le recenti statistiche sui sondaggi ucraini rivelano un paese esausto dalla guerra, sempre più incline a cercare soluzioni diplomatiche piuttosto che proseguire il conflitto, anche se con la revisione dei confini proposta.
Tuttavia, è fondamentale stabilire se Putin sia seriamente interessato a negoziare oppure se stia puntando a conquistare Kiev con l'erosione della resistenza ucraina. Se si stima che 740.000 soldati russi siano già stati persi dall'inizio del conflitto, quest'ultima opzione potrebbe essere rischiosa per Putin.
Tra le condizioni di Putin per i negoziati ci sarebbe una percentuale di esportazione di gas russo all'Ucraina dopo la guerra. Nonostante ciò, il governo di Kiev si trova in una posizione difficile, poiché, con la guerra in corso e confini instabili, appare impossibile che l'Ucraina possa diventare il 33° membro della Nato. Si discute comunque della creazione di una zona cuscinetto che non includerebbe soldati americani, poiché Trump ha espresso la volontà che siano le nazioni europee a farsi carico delle responsabilità.
È probabile che l'Ucraina richieda supporto militare da parte di forze britanniche e francesi, attori credibili nel contesto della sicurezza grazie alla loro dotazione nucleare. Non si può escludere la partecipazione di truppe italiane, note per la loro esperienza nelle missioni internazionali. Tuttavia, il limite non è solo la disponibilità di Putin a negoziare, ma anche le leggi ucraine che gli impediscono di riconoscere qualsiasi parte del proprio territorio come russa.
Nonostante la possibilità di un cessate il fuoco e all'inizio dei negoziati, Putin potrebbe avere ancora molte ragioni per prolungare il conflitto, contribuendo al suo tentativo di solidificare i propri territori conquistati e ottenere così un’indulgenza per le sanzioni internazionali.
La situazione è complessa e le tensioni potrebbero intensificarsi ulteriormente prima dell'arrivo di gennaio, quando Trump tornerà alla Casa Bianca. Gli USA, sotto Biden, continueranno a fornire sostegno militare all'Ucraina, mentre la Russia intensificherà le sue operazioni belliche. Nel frattempo, l'Unione Europea si prepara a fronteggiare gli scenari peggiori, con il primo ministro polacco, Donald Tusk, che ha visitato il confine con l'enclave russa di Kaliningrad per controllare le fortificazioni, definendole "un investimento nella pace".