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Russia in crisi: l'attacco ucraino distrugge un deposito di petrolio da 100.000 tonnellate! Ecco cosa sta succedendo

2025-03-22

Autore: Maria

Le tensioni tra Russia e Ucraina continuano a intensificarsi con una nuova serie di attacchi mirati. Negli ultimi giorni, le forze ucraine hanno colpito i depositi di carburante russi, segnalando una strategia ben definita per sabotare le forniture di munizioni dell'esercito di Putin. L'ultimo attacco ha avuto luogo nella regione di Krasnodar, dove un imponente incendio ha completamente distrutto l'impianto di stoccaggio del petrolio Naftatrans Kavkazskaya, causando danni stimati in oltre 100.000 tonnellate di petrolio.

Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa russa ASTRA, il deposito è stato colpito da una serie di esplosioni che hanno generato un incendiario scenario di caos. I residenti locali hanno descritto la situazione: "L'incendio è incontrollato, il fumo si sta diffondendo sulla città. Abbiamo chiuso finestre e porte, in attesa di ulteriori istruzioni dalle autorità". I vigili del fuoco, nel tentativo di domare le fiamme, avrebbero perso il controllo della situazione, rendendo evidente la gravità dell'incidente. Un testimone ha dichiarato: "L'intero deposito è in fiamme; è completamente distrutto e brucerà fino a ridursi in cenere. L'attacco ha colpito il cuore dell'impianto, dove i serbatoi erano colmi di petrolio".

Questo attacco segna un punto di svolta nella guerra tra Russia e Ucraina, colpendo non solo le risorse militari russe, ma anche le loro capacità economiche. Nei mesi recenti, la Russia ha già affrontato una crisi nelle esportazioni di petrolio a causa delle sanzioni internazionali e delle limitazioni dei mercati. L'escalation militare potrebbe portare a una reazione forte da parte del Cremlino, sollevando interrogativi sulla risposta dell'Occidente e sul futuro delle esportazioni energetiche russe. In questo contesto di crescente instabilità, il mondo osserva attentamente gli sviluppi.