Roma sotto shock: il drammatico racconto dell'infermiere che ha soccorso Daniele, l'agente travolto da un'auto ubriaca
2024-11-10
Autore: Marco
Introduzione
Una serata che si è trasformata in un incubo: "Daniele stava per morire, ma sono fiducioso che si riprenderà presto". Queste le parole di Andrea, uno degli infermieri del 118 che ha prestato soccorso a Daniele Virgili, l'agente della polizia locale investito sulla via Tiburtina da un'auto condotta da un carabiniere in stato di ebbrezza. Solo 25 anni e già protagonista di un destino tragico, Daniele non parla ancora, ma riesce a riconoscere e interagire con i medici, gli infermieri e i suoi cari, mostrando una volontà di vivere che impressiona tutti, nonostante la perdita della gamba destra, come sottolineato dal fratello Riccardo.
Il racconto di Andrea
Il racconto di Andrea mette in luce un momento drammatico che ha segnato la vita di molti: "Lo scorso mercoledì, intorno alle 19, abbiamo ricevuto la chiamata per un incidente – in realtà si trattava di un’uscita ben più seria", inizia Andrea. “Quando siamo arrivati, abbiamo trovato un ragazzo in moto con solo qualche escoriazione, e abbiamo pensato fosse tutto sotto controllo. Ma pochi minuti dopo, il destino ha riservato a noi e a Daniele un colpo terribile.”
Il momento drammatico
La scena cambia nel momento in cui Daniele e la sua pattuglia stanno rilevando l’incidente precedente: l'auto guidata dal carabiniere ubriaco arriva a folle velocità, travolgendo i poliziotti. "Dal nostro intervento sono passati solo 15 o 20 minuti quando siamo stati richiamati per l’investimento che coinvolgeva Daniele – oggi capisco che non avremmo mai immaginato il caos che avremmo trovato", racconta Andrea, visibilmente scosso. "Solo luci blu e sirene: il dramma era palpabile".
La gravità della situazione
Da quel momento, il tempo si è dilatato. "Ci siamo immediatamente resi conto della gravità della situazione di Daniele; il suo stato era disperato. Era lui, il ragazzo con cui avevo parlato pochi minuti prima. Non dimenticherò mai i suoi occhi spenti mentre ripeteva di sentirsi morire". Questo momento di crisi ha visto il lavoro instancabile dei soccorritori, che hanno curato anche altri agenti feriti.
Trasporto all'ospedale
Terra terra per lo straziante passaggio all’ospedale: Andrea e Fabio hanno trasportato una collega con una frattura all'ospedale Umberto I, mentre altri hanno subito preso in carico Daniele per portarlo al San Camillo. "Giordana, una nostra collega, ha realmente salvato la vita di Daniele bloccando una gravissima emorragia – è stato un intervento tempestivo e cruciale", spiega Fabio. L’intera équipe ha sostenuto Daniele fino all'arrivo in ospedale, dove i medici lo hanno operato per cercare di salvargli la vita.
Reazione della comunità
Questo tragico evento non solo ha colpito chi era presente quella sera, ma ha suscitato una reazione di indignazione e richiesta di giustizia nella comunità. Andrea, pur comprendendo l'urgenza e la confusione del momento, ha voluto chiedere scusa per eventuali toni alti durante il soccorso: "Ci scusiamo se siamo sembrati contrariati, ma era necessario mantenere la calma per salvare vite. Daniele è forte e gli auguriamo una pronta ripresa". Buona fortuna, Daniele: la tua battaglia è solo all'inizio, ma non sei solo.