Intrattenimento

Roby Facchinetti a Verissimo: la traumatica rapina e il ricordo di Stefano D'Orazio

2025-03-30

Autore: Sofia

Sono passati ormai due anni da quel terribile episodio, ma la paura di Roby Facchinetti, il celebre leader dei Pooh, è ancora palpabile. In un'intervista toccante con Silvia Toffanin durante la trasmissione Verissimo, il cantante ha raccontato l'incubo di una rapina a mano armata avvenuta nella sua abitazione, insieme alla moglie Giovanna Lorenzi.

Facchinetti ha rivissuto quei momenti drammatici, descrivendo l'angoscia e il terrore che hanno caratterizzato quei 40 minuti in cui un’arma è stata puntata sulla sua gola. "I delinquenti ci hanno tenuti in balia, e sono stati i 45 minuti più brutti della nostra vita. Non voglio scendere nei dettagli perché è un ricordo insopportabile", ha dichiarato il 80enne artista, visibilmente scosso.

L'ansia e il terrore provati in quel momento hanno segnato un cambio irreversibile nella vita di Facchinetti: "Ho conosciuto un terrore sconosciuto. La paura è già devastante, ma il terrore è qualcosa di diverso, ti invade e ti paralizza". Dopo aver saccheggiato la loro casa, i rapinatori si sono preparati a passare all’appartamento della figlia Giulia, quando un’improvvisa crisi della moglie ha spaventato i malviventi, costringendoli a fuggire.

Purtroppo, Facchinetti ha rivelato che i responsabili non sono stati mai trovati. "Il caso è stato chiuso e questo mi addolora profondamente: non ci sentiamo più al sicuro, la nostra vita è cambiata", ha detto con tristezza.

Durante l'intervista, Facchinetti ha anche reso omaggio all'amico e batterista storico dei Pooh, Stefano D'Orazio, scomparso nel 2020. "Stefano non si meritava una fine del genere. Era una persona straordinaria e la sua mancanza lascia un vuoto incolmabile", ha detto.

Facchinetti ha ricordato un aneddoto speciale legato alla canzone 'Rinascerò, rinascerai', scritta in un momento di difficoltà per la sua città natale, Bergamo, durante la pandemia. "Stefano scrisse il testo in sole tre ore e quando lo lessi al telefono, entrambe ci siamo commossi. Gli dissi: 'Fai in modo di tornare il prima possibile, abbiamo ancora tanto da fare insieme'". L'artista ha continuato a rendere omaggio alla memoria di Stefano, che nel corso degli anni ha rappresentato molto più di un semplice collega.

Facchinetti ha concluso parlando della continua eredità artistica lasciata da D'Orazio e di come il musical 'Parsifal', frutto della loro collaborazione, venga oggi portato in scena nei teatri di tutta Europa in suo ricordo. Questo non è solo un tributo a un grande amico, ma anche un modo per mantenere viva la loro storia musicale e l'incredibile legame che li univa.