Roberto Saviano e il silenzio su Salvini: Un racconto sul presepe napoletano che fa discutere
2024-12-22
Autore: Giulia
Matteo Salvini è stato recentemente assolto nel processo Open Arms, scatenando reazioni contrastanti, soprattutto a sinistra. Tra coloro che avevano previsto una condanna c’era Roberto Saviano, scrittore noto per le sue posizioni contro le politiche migratorie dell'ex Ministro dell'Interno. Tuttavia, Saviano ha scelto di non commentare il verdetto di assoluzione. Invece, si è espresso sulle pagine del Corriere, dedicando il suo intervento non al tema attuale, ma alla tradizione del presepe napoletano.
Saviano racconta che il presepe napoletano è, in effetti, un sogno. La sua narrazione si concentra sul personaggio di Benino, il pastore che, addormentato la notte di Natale a causa di eccessi di cibo e vino, sogna la nascita di Gesù bambino in un contesto che rispecchia la sua Napoli piuttosto che la Palestina storica. Secondo Saviano, Benino non è in grado di immaginare Betlemme, quindi proietta la scena nel suo ambiente familiare. Questo dettaglio, per lui, simboleggia una sorta di anarchia: l'idea di un ordine in cui la sacralità è immersa nel quotidiano, lontana dai rigidi schemi gerarchici.
Il presepe napoletano non presenta la natività al centro, come accade nelle tradizioni nordiche o francescane, ma piuttosto la nasconde; il cercare il divino tra il caos quotidiano è un invito a trovare la meraviglia nella vita di ogni giorno.
Saviano riflette su come il presepe diventi un microcosmo delle vite dei napoletani, con figure come pizzaioli e lavandaie che popolano la scena, rendendola vivente e accessibile a tutti. Questo messaggio potrebbe riflettere una visione profonda della società, in cui le tradizioni culturali si intrecciano con la vita comune e le lotte quotidiane. Nonostante il silenzio su Salvini, la scelta di Saviano di parlare del presepe evidenzia il suo desiderio di esplorare come la cultura possa offrire una forma di resistenza e riflessione critica in tempi travagliati.