Nazionale

Rimpasto di Governo? Salvini Scalda i Motori mentre la Meloni Tratta

2024-12-28

Autore: Luca

Nel bel mezzo del dibattito al Senato sulla manovra economica, emergono voci insistenti riguardo a un possibile rimpasto nel governo italiano. In particolare, si parla di una cosiddetta 'super clausola' che potrebbe vincolare i partiti della coalizione a non modificare i ruoli all'interno del governo, bloccando i ministri dall'assumere appalti già ricoperti in passato. La questione è particolarmente pertinente per Matteo Salvini, che potrebbe essere riproposto al Viminale in seguito alla sua recente assoluzione nel processo Open Arms.

Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, è stato tra i primi a smentire l'ipotesi di rimpasto, sottolineando che "non vedo le ragioni per parlare di rimpasto e per procedere a cambiamenti". Anche Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d'Italia, ha confermato che "non vediamo la necessità di un rimpasto".

Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha ulteriormente rassicurato sul fatto che non è in agenda alcuna clausola anti-rimpasto. Ha dichiarato: "Non c'è preclusione su nulla, ma di rimpasto non si è mai parlato. Rimpasti si fanno quando l'attività del governo ne trarrebbe giovamento, ma ad oggi non mi sembra che ci sia questa necessità".

Nonostante queste smentite, Salvini ha lanciato segnali di possibili modifiche nella squadra di governo, affermando: "Siamo tutti nelle mani del buon Dio. Ho molte cose da portare avanti al ministero e occuparsi della sicurezza degli italiani è qualcosa di importante". Ha anche espresso la sua stima per l'attuale ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ma ha sottolineato che continuerà a discutere eventuali sviluppi con la premier Giorgia Meloni.

In questo contesto, si fa attenzione anche alla questione dei sottosegretari, con ruoli significativi come quello di viceministro dei Trasporti attualmente vacante. Inoltre, si attendono sviluppi sulle posizioni di sottosegretari all'Università e alla Cultura, dopo le dimissioni di Augusta Montaruli e Vittorio Sgarbi. Le tensioni interne alla coalizione, insieme ai recenti sviluppi nei processi e nel dibattito pubblico, rendono il futuro politico dell'Italia sempre più incerto e intrigante.