Finanze

Riforma Pensioni 2026: Nuove Combinazioni a 58, 62 e 64 Anni

2025-09-10

Autore: Giovanni

Riforma Pensioni: Un Futuro Incerto si Schiarisce

Il labirinto delle pensioni in Italia sembra avviarsi verso una risoluzione tanto attesa. Il governo sta elaborando misure significative che potrebbero diventare reali provvedimenti previdenziali e la situazione si fa sempre più chiara. Si preannunciano importanti novità, tra cui l’introduzione di nuove combinazioni per andare in pensione a 58, 62 e 64 anni.

Le Misure in Arrivo e la Legge di Bilancio

Ci sono tre principali punti in discussione per la prossima Legge di Bilancio. Alcuni programmi, considerati fallimentari in termini di adesioni, verranno eliminati a partire dal 2026. In particolare, Quota 103 sembra destinata a scomparire.

Rivisitazione di Opzione Donna: Cosa Aspettarsi?

La misura di Opzione Donna è ora oggetto di una possibile revisione, in seguito alle dichiarazioni del sottosegretario Claudio Durigon. Inizialmente si parlava di una chiusura definitiva data la scarsa adesione, ma l’idea di rilanciarla sta guadagnando terreno. Come si potrebbe fare? Ritornando alle regole originarie, quando il programma era più favorevole e conveniente.

Possibili Nuove Regole per Opzione Donna

Si ipotizza di mantenere Opzione Donna anche per il 2026, senza i vincoli che ne hanno contenuto l’utilizzo negli anni recenti. Non sarà più riservata solo a invalide, caregiver e lavoratrici in crisi, ma aperta a tutte le dipendenti con 35 anni di contributi e 58 anni di età (59 per le autonome). L’obbligo di calcolo contributivo rimarrà, ma con maggior flessibilità.

Il Futuro di Quota 103 e Novità per il Pensionamento

Se Opzione Donna viene riconsiderata, Quota 103 è destinata a chiudere per scarso utilizzo. Tuttavia, l’età di 62 anni rimarrà cruciale, a patto di avere almeno 41 anni di contributi. La nuova formula, la Quota 41 flessibile, permetterà di andare in pensione a 62 anni con minori penalizzazioni rispetto al passato.

65 Anni: Una Rivoluzione Epocale?

La vera innovazione della riforma è l’introduzione della pensione a 64 anni. Questo cambiamento potrebbe aprire la strada a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995, includendo strumenti come il Trattamento di Fine Rapporto e la pensione complementare. Se si arriva a 64 anni con 20 anni di contributi, si potrà ottenere la pensione se l'importo accumulato sarà pari ad almeno tre volte l’assegno sociale, un traguardo ambizioso per molti.