Richard Gere lancia un appello contro l'indifferenza: «Abbiamo fallito come razza umana»
2024-12-23
Autore: Luca
L'attore Richard Gere si è espresso in modo incisivo sulla questione dei rifugiati e sull'indifferenza riguardo al dolore altrui. Durante una visita a Open Arms nel 2019, al largo di Lampedusa, ha affermato: «In un certo senso siamo tutti rifugiati». Queste parole risuonano forti e chiare, invitando alla riflessione su una crisi umanitaria che continua a crescere.
Gere ha dichiarato: «Quando sali su un’imbarcazione come quella e osservi tutto ciò che accade, riconosci le stesse tragedie che si verificano in molte altre parti del mondo, dall'India all'Honduras, dal Bangladesh all'Africa, fino all'America. La gente cerca una casa, un rifugio». Durante la sua intervista a La Stampa, l'attore ha sottolineato come la mancanza di empatia nei confronti delle sofferenze altrui segni un fallimento collettivo dell'umanità.
Nonostante non sia a conoscenza dei dettagli del processo contro l'allora ministro degli Interni Matteo Salvini, Gere ha espresso il suo disappunto per l'assenza di risposta da parte della società di fronte a tali sofferenze. Una crisi che non può essere ignorata.
Inoltre, l'attore ha discusso delle preoccupazioni legate all'elezione di Donald Trump e dell'influenza di personaggi ricchi sulla politica. «È inquietante vedere miliardari all'interno del governo», ha affermato, suggerendo che il popolo americano meriti una rappresentanza più autentica e vicina alle loro reali necessità.
La questione della diffusione delle armi in America non è passata inosservata. Gere ha denunciato la violenza che pervade le scuole e la società, sottolineando come la vendita di armi continui a prosperare. L'attore ha incluso nel suo discorso l'importanza di movimenti per il controllo delle armi, in un momento in cui la violenza sembra diventare sempre più comune.
Infine, Richard Gere ha evocato la sua gioventù, quando, di fronte alla guerra in Vietnam, molti giovani hanno sentito il bisogno di dire «no» alla violenza e alla guerra. Un’appello che sembra attuale oggi più che mai, in un'epoca dominata da conflitti e da indifferenza. Il suo messaggio invita tutti noi a non dimenticare l'umanità dell'altro e a lottare per un mondo migliore.