Tecnologia

Ricariche inaccessibili o inattive: la situazione è insostenibile

2024-11-10

Autore: Alessandra

La questione delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici continua a creare disagi agli automobilisti, con segnalazioni sempre più frequenti da città come Genova e Bergamo. Gli utenti lamentano non solo l'inaccessibilità delle ricariche, ma anche l'inefficienza delle strutture stesse che rimangono inattive per mesi. Secondo recenti comunicazioni, le colonnine installate nella città ligure sono state bloccate da mezzi pesanti della Rai, compromettendo l'accesso per chi desidera ricaricare il proprio veicolo elettrico.

Un lettore, Serena Stefanuto, ha raccontato la sua esperienza frustrante durante una manifestazione di nuoto a Genova: "I camion della Rai occupano le aree di ricarica e noi, che arriviamo da lontano, troviamo tutti i posti occupati. Ho chiesto informazioni e mi è stato risposto 'Eh ma sa, loro...' come se fosse normale. La situazione è inaccettabile!"

Anche a Bergamo la situazione non è migliore. Ermanno ha segnalato che da sette mesi sono ferme tre colonnine di ricarica già installate e pronte all'uso in diverse zone della città. "Ci sono tre colonnine di Atlante installate che aspettano solo di essere attivate. Come mai ci vogliono mesi per una semplice attivazione? In questo momento c'è solo una ricarica operativa in zona, sarebbe fondamentale avere tutte le possibilità di ricarica disponibili."

Strutture pronte ma non operative: quanto tempo dobbiamo attendere? Questo è il dubbio di molti automobilisti elettrici. In generale, i tempi di attesa per l'attivazione delle colonnine si aggirano attorno ai 250 giorni lavorativi, un vero e proprio calvario burocratico che non fa altro che allontanare il pubblico dall'elettrico.

Fortunatamente, sono in corso iniziative per snellire le procedure burocratiche. Di recente è stato firmato un accordo tra Motus-e, E-Distribuzione e Utilitaria per accelerare il processo di attivazione delle colonnine.

Ma la realtà è che sulle strade italiane continua a persistere una situazione di precarietà per chi guida un'auto elettrica. Non è solo una problematica di spazio, ma anche di comunicazione: sarebbe opportuno installare cartelli che avvisino dell'inaccessibilità delle ricariche e segnalare le indisponibilità tramite applicazioni, così da evitare viaggi a vuoto. Gli automobilisti elettrici meritano rispetto e, soprattutto, una rete di ricarica funzionale.

In Italia, la diffusione delle auto elettriche sta crescendo rapidamente, ma le infrastrutture di ricarica faticano a tenere il passo con l'aumento della domanda. Le città stanno lavorando per adeguarsi, ma senza un investimento adeguato e una pianificazione efficace, il rischio è di creare un circolo vizioso che frena la transizione ecologica.