
Riarmo UE: Meloni in cerca di un compromesso tra le tensioni della maggioranza sulla difesa e sicurezza
2025-03-17
Autore: Alessandra
Giorgia Meloni è intenzionata a preparare il terreno per un fondamentale appuntamento parlamentare che anticipa il vertice europeo di marzo. La Premier sta cercando di mantenere un equilibrio tra le varie posizioni, spesso in contrasto, presenti nella sua coalizione. La sua strategia attuale si concentra sulla ricerca di una soluzione che riesca a conciliarsi con le diverse anime del governo, garantendo al contempo continuità con le linee seguite nei recenti incontri internazionali.
Il clima del dibattito si preannuncia teso, con il governo impegnato a appianare le divergenze riguardanti sia la difesa comune europea che il tema del riarmo. Nei prossimi giorni, Meloni intensificherà i colloqui con Matteo Salvini e Antonio Tajani, mentre i capigruppo del centrodestra collaborano alla stesura di un testo condiviso, volto a prevenire spaccature all'interno della maggioranza.
L’agenda politica: dibattito parlamentare e strategia del centrodestra
Il primo incontro si svolgerà in Senato martedì 18 marzo, mentre mercoledì si svolgerà il dibattito alla Camera. Nel frattempo, Meloni parteciperà a un importante pranzo istituzionale con il presidente della Repubblica, per poi dirigersi a Bruxelles, dove è attesa alla cena del gruppo ECR.
Il dibattito parlamentare si concentrerà su questioni strategiche fondamentali per l'Italia, come il supporto a Kiev, il ruolo degli Stati Uniti e l’influenza di figure come Donald Trump nelle trattative internazionali, e gli argomenti riguardanti la difesa comune europea. Tra i temi più delicati c’è la questione di un possibile coinvolgimento diretto dell'Italia in operazioni militari, un argomento che Meloni discuterà con i suoi vicepremier prima di intervenire in Aula.
Le tensioni interne alla maggioranza continuano ad aumentare. Palazzo Chigi sta lavorando a un testo che cerchi di bilanciare il sostegno al piano di Ursula von der Leyen con una posizione critica, mantenendo compatta la coalizione di governo. La solidità dell’esecutivo dipenderà dalla capacità di mediare tra le posizioni divergenti senza generare attriti interni. Meloni potrebbe tentare di polarizzare ulteriormente il dibattito contro l'opposizione, prendendo di mira il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, anche questi divisi sulla questione della difesa europea.
Divergenze e posizioni nella maggioranza su difesa e sicurezza
Le differenze sull’argomento del riarmo europeo continuano ad alimentare conflitti nella maggioranza. Salvini insiste sulla necessità di fortificare la sicurezza nazionale, senza legarsi a strategie sovranazionali. Per lui, il tema principale rimane il contrasto all’immigrazione clandestina e alle minacce terroristiche.
Dall'altro lato, Tajani sostiene un approccio più internazionale, sperando di garantire all’Italia un ruolo di spicco nelle questioni geopolitiche. L'ampiezza dell'ordine del giorno del Consiglio UE potrebbe permettere di relegare il tema del riarmo a una posizione marginale, riducendo il rischio di conflitti. Meloni tenterà di attenuare le resistenze interne richiamandosi al modus operandi di Trump in materia di sicurezza globale.
Stando a quanto riportato da fonti vicine al governo, Meloni ribadirà il rifiuto dell'Italia ad inviare truppe europee in Ucraina, una misura che l’esecutivo considera impraticabile senza il consenso di Mosca e un mandato dell'ONU. Dietro queste posizioni ufficiali, si cela una strategia più complessa: assicurarci un ruolo attivo nelle trattative pur mantenendo la stabilità della coalizione.
L'Italia tra autonomia europea e legame con la NATO
Nel governo, Forza Italia cerca di navigare tra le diverse sensibilità della coalizione, evitando di essere schiacciata tra le spinte sovranazionali della Lega e l’urgenza di allinearsi alle posizioni del Partito Popolare Europeo. Meloni non desidera entrare in conflitto con Bruxelles, ma nemmeno accettare in modo passivo misure che potrebbero mettere a repentaglio i conti pubblici italiani.
L’esecutivo teme che l’inclusione delle spese militari nel Patto di stabilità, attraverso la clausola sulla difesa, non sia sufficiente a tranquillizzare i mercati, che potrebbero temere un aumento del debito pubblico senza adeguate misure di copertura.
Per la presidente Meloni, il legame con Washington rimane un elemento cruciale nella strategia di politica estera del governo. È previsto un viaggio negli Stati Uniti prima dell’introduzione delle nuove barriere doganali il 2 aprile, con l'obiettivo di ottenere un rinvio o almeno una parziale attenuazione dei dazi, che potrebbero danneggiare l'export europeo.
Se la Casa Bianca dovesse mostrare disponibilità, la premier tenterà di sfruttare questa opportunità per ottenere risultati concreti. In caso contrario, la missione verrà rimandata e avrà un'agenda più ristretta, focalizzandosi sull'ottenimento di garanzie per i prodotti italiani più vulnerabili alle restrizioni commerciali.