Un’impresa fenomenale quella realizzata da Matteo Rossi, un giovane fisico originario di Parma, che ha guidato un gruppo di ricerca internazionale nella simulazione del caos utilizzando un computer quantistico. Si tratta di un sistema di atomi che si muovono in modi così complessi che risolverne il comportamento è stato fino ad oggi un compito impossibile per i più avanzati supercomputer tradizionali. Questa innovazione potrebbe rivoluzionare la scienza: il risultato, pubblicato su ArXiv, rappresenta solo l’inizio.

Lo studio è stato condotto utilizzando un computer quantistico IBM a 127 qubit e ha coinvolto collaborazioni con l'Università di Milano e la startup finlandese Algorithmiq, cofondata da Rossi stesso insieme a Sabrina Maniscalco e altri esperti del settore. Prevedere le interazioni di molti atomi e le loro caratteristiche quantistiche è una sfida avvincente; i computer quantistici si presentano come la chiave per affrontare questa complessità, aprendo la strada a enormi applicazioni. Si potrebbero ottenere previsioni meteorologiche mai viste prima, investigare le turbolenze nei fluidi e perfezionare i materiali superconduttori.

Nonostante i progressi, ci sono ancora ostacoli da superare, come la riduzione degli errori nei qubit, i mattoni fondamentali della computazione quantistica. Il lavoro di Algorithmiq ha fatto enormi passi avanti nel risolvere uno di questi problemi critici, portando la comunità scientifica un po' più vicino a realizzare simulazioni pratiche di sistemi complessi.

Matteo Rossi, che ha conseguito il diploma nel 2009 presso l’istituto Ulivi e la laurea in Fisica all’Università di Parma nel 2014, rappresenta un esempio di come la giovane generazione di scienziati stia spingendo i confini della tecnologia e della conoscenza. Con un futuro brillante davanti a lui, Rossi e il suo team sono voi ben posizionati per essere pionieri nel campo della computazione quantistica, un settore in rapida evoluzione che promette di cambiare il nostro modo di comprendere il mondo.