La Russia è in crisi! Il drastico calo dei prezzi dell’energia a livello globale mette a repentaglio le finanze del Cremlino. Guardando ai numeri, a metà gennaio il prezzo di un barile di petrolio russo era fissato a ben 77 dollari. Oggi, però, quella cifra è scesa sotto i 55 dollari, un vero e proprio crollo di quasi il 30%!

Ma cosa significa tutto questo per Vladimir Putin? Il finanziamento della guerra contro l'Ucraina, che si basa pesantemente sulle esportazioni di petrolio, diventa sempre più insostenibile. Con le casse vuote e l’austerità all’orizzonte, la strategia russa rischia di incrinarsi. La vittoria, prima vista come imminente, si allontana sempre di più.

In un contesto di tensioni internazionali, la Russia si trova a dover affrontare un'economia in difficoltà. Se il trend dei prezzi non si inverte, potrebbero esserci ripercussioni devastanti non solo per il conflitto in corso, ma per la stabilità dell'intero governo Putin.